Marinella

Marinella

Accadde a Marinella Cammarata quel che succedeva , e in molti casi ancora succede, ad ogni donna che, vittima di stupro, denunzi i suoi aggressori. La notte del 7 di marzo 1988 , in piazza dei Massimi a pochi istanti da piazza Navona, Marinella fu violentata da tre balordi, peraltro colti, casualmente, in flagrante da un carabiniere. Di lì ( e nonostante la testimonianza del carabiniere) cominciarono le stazioni del suo calvario. Prima la stampa che oltre a setacciare la sua vita privata, non esitò,a proposito della violenza subita, ad insinuare il dubbio della consensualità, poi il processo con il solito carico di umiliazioni per la vittima che spesso diventa accusata ed infine la condanna a quattro anni di reclusione per gli stupratori.Troppo mite, si disse. Intanto Marinella, pur affiancata dal Movimento Femminista sia nel percorso legale che in quello  riabilitativo, non ce la faceva più a vivere. Aveva due figli, un posto di lavoro ma niente e nessuno fu in grado di restituirle speranza. Nemmeno quelle manifestazioni contro la violenza, alle quali puntualmente partecipava, riuscirono ad attenuare il suo senso di solitudine. Le vittime di stupro, comprensibilmente  smarriscono il  senso di fiducia nel prossimo, la capacità di relazione si assottiglia e a questo molto spesso si aggiunge un senso di inconscia  colpevolezza per aver esposto se stessa ad un rischio tanto grande. Precipitare in uno stato di orribile prostrazione è  quasi inevitabile. Cominciò per Marinella una china dolorosa, fu ricoverata in una clinica e imbottita di tranquillanti. Una volta dimessa,  continuava a presentarsi all’ospedale in cui  era stata soccorsa dopo la violenza, sempre a quell’ora,  e quasi in stato di trance, denunciava lo stupro. Sempre quello.  Il processo di appello si celebrò il 23 novembre del 1988  e la beffa si unì al danno quando quei colpevoli ,furono lasciati a piede libero dopo aver scontato solo in minima parte, la pena inflitta.Tre giorni dopo Marinella si lasciò morire in un ospedale dove era stata ricoverata per polmonite.

Le Realtà che si riferiscono alla Casa Internazionale delle Donne  di Roma non scendono in piazza l’8 marzo perchè, come può leggersi nel Comunicato dell’AFFI ,con Giuliano Ferrara e con il suo movimento non si vuol  condividere nemmeno una data, ne’ parteciperanno al corteo sindacale di domani alle 14. Oggi pomeriggio invece alle 18,30  in Piazza Navona,daranno vita ad una manifestazione contro l’Impunità. Nel nome di Marinella Cammarata.

7 pensieri riguardo “Marinella

  1. c’è il rischio però che essi si approprino di una data che ci appartiene.

    Ho risentito in tv, in occasione della morte di Tina Lagostena Bassi, la sua arringa al processo per stupro e mi rendo conto che davvero nulla è stato ancora fatto.

  2. La decisione di non dinamica con Ferrara mi ha sempre convinta.Non abbiamo niente da dirci e non vogliamo soprattutto strumentalizzazioni.E’ una posizione di forza che spero si riesca a portare avanti fino in fondo.Ferrara non vuol altro che far riaffiorare un dibattito nei termini che dice lui.Ieri Natalia Aspesi ha scritto una recensione su Juno,oggi sul Foglio è stata investita da un fiume di parole.

    Spero che non gli risponda.

    Anche l’ appropriazione non mi pare un rischio .La festa è dove sono le donne, non dove fanno i comizi gli arruffapopoli che vivono di brutali polemiche.

    Grazie a Tina abbiamo una legge contro la violenza,quella che c’è l’ha scritta lei.Da Marinella in poi qualcosa è cambiato anzi molto..a partire dal linguaggio processuale che è divenuto meno offensivo.Abbiamo la procedibilità d’ufficio ,i centri antiviolenza e quant’altro.Non sono cambiati gli uomini , questo è vero ma non per questo tutto il lavoro svolto è stato vano

  3. è comunque penoso che quell’omone vanesio si appropri di una data che ha una sua storia ben precisa.

  4. la ricordo bene questa triste storia….

    vicende terribili che segnano un’epoca

    ti lascio un buon week end stef

  5. Purtroppo, forse anche a causa delle numerose violenze che voi donne subite, mi ero dimenticato di Marinella e devo ammettere che l’avevo seguito tramite radio onda rossa tutta la sua dolorosa storia. Condivodo quanto hai affermato nei confronti di quell’individuo che si chiama Ferrara, anche io in merito ho espresso il mio dissenzo nei suoi confronti

  6. scusami per gli errori di ortografia, ma non ho fatto in tempo a correggerli. Ho la cattiva abitudine di inviare senza controllare

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