Simone, Joséphine, Nathalie
La Passerelle Simone De Beauvoir nel XIII arrondissment parigino, è un ponte pedonale in metallo e legno realizzato dall’ architetto Dietmar Feichtinger che del congiungimento – quando si tratta di includere strutture nuove tra contesti differenti e non solo di semplici passaggi tra una sponda e l’altra del fiume – ha un’idea molto precisa. La costruzione, molto ardita e priva di piloni centrali, quindi con piacevole effetto di amaca sospesa sull’acqua, è strutturata su più livelli, ed è stata concepita per ospitare mostre ed iniziative culturali. Collegando la Biblioteca Nazionale François Mitterand al parco di Bercy, consta da un capo all’altro del ponte di prospettive paesaggistiche totalmente diverse, da una parte un quartiere modernissimo sorto laddove erano mulini a vento e vinattieri e dall’altra un bosco.
Se la visita parigina cade di questa stagione – meglio lasciar perdere Aznavour che promette mirabilia : à Paris au mois d’août ci fa un caldo pazzesco, altro che storie, mentre è meglio fidarsi sempre e solo di Jacky e della sua Je suis un soir d’été – ed è, come auspicabile, di quei soggiorni senza fretta, avendo in precedenza evaso il Louvre, Les Invalides, la Tour, nonchè gli Champs-Élysées , si può dedicare alla Passerelle e ai bellissimi dintorni, una giornata intera. Lontani da itinerari turistici, si può imparare ad usare la città mescolandosi ai parigini, che poi è sempre il modo migliore per godersi la vacanza. A pochi metri dal ponte infatti, somigliantissima ad un’ imbarcazione, “galleggia" la piscina Joséphine Baker che sfrutta l’acqua (depurata!) della Senna ma soprattutto le relative piacevoli atmosfere, dalle banchine, agli alberi, ai battelli, essendo completmente all’aperto, d’estate (mentre d’inverno o in caso di pioggia viene chiuso il tetto ed è circondata di vetrate) . La piscina, che è comunale, offre una rosa di efficientissimi servizi oltre all’illusione di nuotare nel fiume . Qui sopra, nell’illustrazione a sinistra, la piscina in versione diurna e qui sotto invece, di notte quando viene coperta. Il palazzo che la sovrasta è la Biblioteca Nazionale.
Tutto il XIII arrondissment è una zona in fase di costante evoluzione ed è assai istruttivo guardare in che modo viene declinata la convivenza del nuovo con l’antico, vuoi recuperando e conservando quanto è possibile, vuoi col metodo dell’inclusione di strutture moderne come la Biblioteca Nazionale o la Passerelle De Beauvoir o la Piscine Baker. Un’estrema vivacità di iniziative culturali poi, mantiene attivo l’insieme, garantendo un’ affluenza di pubblico di ogni tipo, obiettivo ed essenza vera di ogni progetto di riqualificazione . La giornata potrebbe avere un’ adeguata conclusione in un ristorante di cucina tradizionale francese. Un po’ defilato, poco frequentato dai turisti e a soli dieci minuti dalla Biblioteca, percorrendo una via pedonale vicinissima al giardino della Montgolfiére, Chez Nathalie, è un posto tranquillo con discreta carta di vini, cucina accurata, servizio impeccabile e prezzi non proibitivi.
Non ho la foto di Nathalie ne’ del suo piccolo ristorante che si trova al 45 di rue Vandrezanne. Ripropongo quindi un’ immagine con la passerella, la piscina e la biblioteca nazionale, quel palazzo con la X luminescente che segnala all’interno la presenza dell’Expo Eros, un’iniziativa di qualche tempo fa.
(Si può tornare a casa con il metro alla fermata Bibliothèque François Mitterand)
La chaleur se vertèbre
Il fleuve des ivresses
L’été a ses grand-messes
Et la nuit les célèbre
La ville aux quatre vents
Clignote le remords
Inutile et passant
De n’être pas un port
Je suis un soir d’été
Jacques Brel Je suis un soir d’été. Sue le parole, sua la musica