Semplificare….

Semplificare….

Lina Merlin

Ieri sera a Matrix,  Concita De Gregorio a confronto con due sindaci di differente collocazione geografica ed estrazione politica, ha tentato di spiegare che il divieto di prostituirsi per le strade, così come è stato formulato, non risolve problema alcuno. Nemmeno quello della prostituzione per le strade. Tant’è che qualche minuto dopo, la telecamera di un annesso servizio, mostrava ragazze di nazionalità varia, mascherate da utenti del trasporto pubblico, battere alle fermate dei bus di Roma e di Milano, mentre una di loro, intervistata, offriva ai telespettatori, un ripasso – completo di casistica minuta e ipotesi di scuola –  sul Reato di Adescamento. Come dire : siamo culturalmente attrezzate ad affrontare qualunque incognita il futuro ci proponga.   Ora, a parte che la prostituzione sopravvive non ai Governi ma ai Sistemi, era interessante osservare come i sindaci presenti fossero interessati  esclusivamente ad un problema di decoro urbano,  mentre Concita De Gregorio tentava invano di affontare , oltre che gli sguardi di sufficienza dei convenuti , l’argomento con le sue molte sfumature, nell’ipotesi che una visione complessiva dei fenomeni sia di necessario sostegno alla rimozione  degli inconvenienti. Una visione questa, offuscata oramai dal pensiero dominante – o sbrigativo come lo definisce Michele Serra – secondo il quale le analisi alla luce dei tradizionali strumenti – scienze sociali, psicologia etc – altro non sono, con la loro declinazione di principi, bisogni, diritti, se non un retaggio del passato (ovviamente sessantottino) e che invariabilmente si traducono – con tutto quel digredire su questo e quello –  in immobilismo politico. Un ostacolo insomma, posto sulla via del fare, da intellettuali chiacchieroni e un po’ retrò. Da tutto ciò, deriva una visione semplificata della realtà, molto efficace dal punto di vista della comunicazione spicciola, ma quantomai lontana dalla realtà stessa, cioè dal come stanno effettivamente le cose .Va da sè che anche il fare  trasformato da etica in estetica, allo scopo di essere somministrato più facilmente via etere , ne risente in termini di provvedimenti inefficaci, perchè spiccioli, settoriali, tendenti a rimuovere l’effetto. Mai la causa. Tutta qui la formula vincente. Credo abbiano ragione coloro i quali – e sono molti – ritengono che la politica stia adeguando i suoi registri al Format. Quello che, per definizione del vocabolario, è un apparato di regole che determina lo svolgersi di un programma televisivo. E che il successo delle misure avanzate dai Ministri Gelmini, Brunetta, Carfagna, nonchè l’inalterato consenso che il premier stesso riscuote, sia fondato su di un modello comunicativo che nega l’elemento di complessità. Così è per l’immigrazione – fenomeno, di fatto, incontenibile, nel mondo intero – che si pretende di limitare rendendo difficoltose le pratiche per la regolarizzazione. Per la scuola, che ci si propone di riqualificare attraverso il contenimento della spesa e un ritorno all’autoritarismo. Per la sicurezza,  che si vorrebbe rafforzata da un moltiplicarsi dei presidi militari. Per la messa in efficienza della pubblica amministrazione, in cui basterebbe cacciare i fannulloni e premiare i laboriosi. Per Alitalia, laddove un invito presidenziale sarebbe stato sufficiente ad ogni imprenditore italiano, per buttare lì una fiche buona a far sventolare di nuovo, le bandierine sulla flotta . Si, certo, i provvedimenti di questo governo sono più articolati, a ben vedere, ma i messaggi rivolti agli elettori, sono stati  confezionati in tal senso ed ogni passaggio colpisce nel segno, non solo perchè  agisce su una legittima aspirazione di ordine ed efficienza, ma perchè lo fa  sollecitando spinte squisitamente emozionali, individuando in ogni circostanza un capro espiatorio – le prostitute, i rom, gl’immigrati – un soggetto cioè che non essendo più la conseguenza di un problema, diventa automaticamente il problema . Poi magari succede che il teppista xyz – non so nulla del suo caso specifico, me ne servo solo come esempio –  se la cavi con patteggiamento e sospensione della pena e tutti si scandalizzino perchè pensavano bastasse agitare il principio di Tolleranza Zero per indurre il magistrato a NON applicare la legge. Perchè sia ben chiaro : patteggiamento e sospensione, sono nel Codice – in molti codici del mondo – ed escludo che questo governo voglia rimuoverne gl’istituti,  anche se trattasi di fattori che mettono fortemente in discussione il concetto di certezza della pena così come viene generalmente avvertito. Ed ecco che la complessità ricacciata dalla porta, rientra dalla finestra attraverso una realtà quotidiana che è semplice solo perchè conviene raccontarla così. Così le prostitute continuano a circolare per le strade, i rom ad abitare accampamenti improvvisati, gl’immigrati clandestini a lavorare in nero o a delinquere.  Resta da vedere cosa accadrà quando ci si renderà davvero conto che nessuno dei provvedimenti è davvero in grado di rimuovere i disagi, tutto questo mentre l’ inflazione galoppa, i consumi flettono e parti sempre più consistenti della società italiana avvertono il peso di un andamento economico sfavorevole.Le immagini e le parole prevalgono sui fatti. Un triste compito per l’Opposizione, altalenante tra il ricalcare, ancorchè priva di potenti mezzi di diffusione, il modello corrente o mostrare un’identità diversa.  E’ possibile, che come nella commedia degli equivoci, infine la verità trionfi rivelando gli errori e ripristinando l’ordine delle cose. Ma si tratta ancora di formule di spettacolo,  terreno in cui l’avversario si muove con maggior disinvoltura. Io non ci conterei troppo.

4 pensieri riguardo “Semplificare….

  1. quando…?

    ps. trovo il tuo blog molto interessante, ma lo leggo meno di quanto meriterebbe, perché faccio una fatica terribile nel leggerlo (fra colori, grandezze e compattezza del testo).

    Per pura curiosità: tutti questi aspetti grafici sono una scelta, o ci sono delle rigidità di un template che ti piace per altre cose?

  2. Ho letto anch’ io Serra e non posso non condividere la sua analisi. Il bello è che spesso anch’ io mi ritrovo con i piedi in due staffe: da una parte capisco che le iniziative prese possano sembrare riduttive, spicce, parzialmente inefficaci; ma dall’ altra, mi dico, da qualche parte occorrerà ben iniziare, no?

    E, sinceramente, dopo decenni di analisi dei presupposti, di teorizzazioni, di briglie ideologiche di ogni genere, alla fine siamo caduti talmente in basso che qualsiasi mossa che veda smuoversi qualcosa, viene ben accetta!!( Anche se spiccia, anche se non risolutiva, nell’ immediato…)

    Insomma, L’ è mej quaicòss, che nagòtt come dicono qui…

    A’ l’è mej qualcò de niéènt” come dicono gli anarchici carrarini…( noti che c’è qualche assonanza??? ;-P)

    Quanto alla Conchita ( ne ho visto solo la prima parte), poteva aver ragione di dire che i sindaci badavano solo al decoro urbano ( solo?).

    Ma dire ( come ha detto lei inizialmente ) che è normale che i bambini che vanno a prendersi il gelato incontrino per strada le prostitute, che tanto ci sono, che c’è di male? Perché no? Tipo arredo urbano….beh, mi è parso un po’ fuori dal mondo!

    Ma non ha mai seguito le inchieste su certi quartieri milanesi ( dico Milano perché le vedo su RaiRegione), dove cittadini imbufaliti dagli schiamazzi dei trans o dalle risse fuori dal cancello, fanno delle vere e proprie manifestazioni?

    Non ti dico qui da noi, sulla Novedratese…..Una compagna di Alice aveva una specie di fattoria lì nei paraggi e da una certa ora in poi la ragazza era blindata…Tanto per dire…

    Poi è chiaro che il problema va risolto pian piano ad altri livelli, ma intanto, già vedere diminuito il circo per le strade è un segno.

    Perché all’ estero non ci sono?

    Hai sentito che nel servizio alcune di loro ( oltre a fingere di telefonare all’ ammore miooooo…dicevano anche che alcune si trasferiranno in Spagna ” a questo punto”!

    Cioè..se scricchiola sotto i piedi il “paese del Bengodi” allora, magari, ce ne andiamo via?

    Ben venga!

    Lo so che non è una soluzione del problema, ma sarebbe un inizio.

    In ogni caso, è complesso…;-0

  3. Il fatto è che la società è complessa per una serie di interconnessioni che non si possono negare.

    Il principio del “meglio che niente” è giusto, ma cominciare sempre dagli ultimi della fila, finisce col rivelarsi inefficace proprio perchè non spezza quel sistema di concatenazioni. Vedi bene cosa capita in Campania : mandiamo l’esercito. E va pure bene.

    Ma dentro le attività soprattutto quelle “pulite” della malavita, dentro gli appalti etc, quando ci andiamo a guardare? E dire che come attività investigativa non sarebbe nemmeno la più difficile.

    Così le prostitute : le togliamo dalla strada e le trasferiamo nelle case, ma il racket così viene colpito? O chi soggiace allo sfruttamento sarà sempre più sfruttato?

    La malavita con gli affari nel calcestruzzo o nelle costruzioni o altrove, si può sconfiggere.

    Con la prostituzione è difficile e ho paura che senza un sistema di regole, si trasferisce solo il problema dalla strada al condominio , dove tutto si aggrava. Pure le spiegazioni ai bambini. Sempre che poi ci si riesca perchè le cose qui vanno in maniera tale che come si allenta l’andirivieni delle pattuglie,si ricomincia da capo.

    Le associazioni di prostitute hanno proposte accettabili sul da farsi. perchè non renderle interlocutrici? Capisco che al mio sindaco gli si storca il nodo alla cravatta…ma tant’è, prenderà un bicchiere di Armagnac a mò di cordiale, prima dell’incontro.

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