Qui non si baciano rospi ( e due)

Qui non si baciano rospi ( e due)

Cinici – e imbecilli – sono quelli che inneggiano, quelli che pretendono di trarre dal gesto di un disperato, un teorema politico, coloro i quali pensano di speculare sull’accaduto incastrando – tutte le occasioni sono buone – l’Opposizione, la Stampa e le solite trasmissioni televisive – sempre quelle – col ricatto della responsabilità nel determinare  il clima d’odio.
Non parliamo poi di quelli del se l’è cercata.
Ne’ di quelli che rivendicano il diritto di odiare.
  All’episodio in questione si possono applicare tutte le teorie possibili da quella  spicciola  – ed assurda – del nuovo terrorismo a  quella più sofisticata  – ed attendibile  – del doppio corpo del sovrano, ma il fatto acclarato è che ciascuna delle reazioni di cui sopra  è accomunata dalla medesima cifra antipolitica, non a caso indignazione e sostegno con o senza le avversative di cui tanto si  discute, vengono espressi per il tramite dello stesso tipo di linguaggio. C’è l’odio, l’amor (qui ) vincit ,il dolore che che s’immola e riscatta nonchè l’invidia. Categorie apparentemente prelevate dal bagaglio del  senso comune, espressioni immediate, comprensibili  ma che poco hanno a che vedere  con la politica. Un’involuzione  buona solo a trascinare l’attenzione altrove
In tutto ciò si avrebbe la pretesa di avviare il dialogo per le riforme ovvero con scadenze più ravvicinate, discutere di processi brevi, separazione delle carriere, obbligatorietà dell’azione penale, responsabilità dei giudici e, naturalmente, di restrizioni da applicare a cortei, internet e quant’altro.
Nel ridisegnare i nuovi assetti – quelli post deprecabile aggressione – mi pare che , riapertura dei manicomi a parte, non manchi proprio nulla, mentre le pretese di dettare le condizioni ai negoziati aumentano di giorno in giorno, in una sorta di corsa a regole da applicare ad un gioco che non c’è.
A meno di considerare gioco l’ottenimento dell’immunità – siamo del resto allo sfinimento e qualcuno comincia a pensare che sia il minore dei mali – o alla lunga ,l’ipotesi presidenzialista. Ma lì le regole dovrebbero essere altre e l’atteggiamento meno ricattatorio. Soprattutto più votato a legiferare per il Paese e non per uno solo.
Continuano tragicamente a non esserci rospi da baciare, quantunque feriti e offesi, sembrano più vitali e principeschi che pria.

18 pensieri riguardo “Qui non si baciano rospi ( e due)

  1. …il pericolo deriva dall’impostazione stessa data da Berlusconi: amore o odio. Se da un lato questo approccio gli ha dato incontestabili risultati politici, dall’altro ha spalancato la porta a situazioni a dir poco pericolose.

    Infatti, il suo approccio politico non è più basato sulla ragione bensì sul sentimento. Non chiede di essere valutato, ma solo amato. Questa non è politica.

    La dicotomia che ha introdotto nella politica italiana (amore odio) non permette più alcun confronto aperto e sincero. Le decisioni sono prese sulla spinta emotiva e non più in base alla ragione.
    Ad esempio, si vota per tizio perché è simpatico (amore) oppure non si vota caio perché  è antipatico (odio).

    Le scelte date dallla ragione possono anche contemplare l’elezione di un soggetto antipatico ma considerato capace. Ovvero, la simpatia o l’aspetto sentimentale non possono e non devono coinvolgere scelte che dovrebbero essere basate sulla ragione…e solo su di essa.

    O.

  2. Lo dico da tempo che Berlusconi più che Peron mi ricorda Evita, per vanità e linguaggio.
    Del resto molta confusione è data da regole scritte al servizio della repubblica parlamentare e una situazione di fatto che va in direzione del premierato forte ( se va bene).E’ la prima stortura cui dovremmo  rimediare, qualsiasi sia la soluzione prospettata sarà sempre meglio di questa vischiosità.Del resto per mettere fine all’antipolitica non bastano le parole o la volontà.Se si riaprissero i tavoli e i tavolini su riforme condivise : diminuzione del numero dei parlamentari, eliminazione del bicameralismo perfetto etc, si potrebbe ricominciare a parlare di politica, i buoni e i cattivi, l’amore e l’odio s’insinuano nel vuoto di proposte che contraddistingue quest’arco di tempo.
    E ora una curiosità.
    Come mai solo immagini nel tuo spazio, visto che con le parole te la cavi abbastanza bene?

  3. ..perché con una linea internet da 56Kb si diventa vecchi ad aggiornare il proprio sito!

    Per questo devo ringraziare l’accorta e dinamica gestione di Telecom Italia da parte del Signor Tronchetti.  

    Zero investimenti e solo debiti (i suoi) da ripianare.

    O.

  4. …. e torna D’Alema, e La Torre, e Veltroni, in un alternanza di danza macabra.
    Sono stanca e comincio a vedere miniature del Colosseo che piovono, come un quadro di Magritte

  5. Esagerata. Non è successo niente a parte la tipica uscita da sasso nello stagno di D’Alema.
    Un classico.
    L’importante è che si dialoghi e ci si accordi solo su riforme per il bene del Paese e non di uno solo.
    Il resto sono chiacchiere a margine della presentazione di un libro.Tutti ne parlano perchè da dire non hanno altro.
    Anche se ci sarebbe.

  6. è da un po’ che parecchi aprono la bocca per dare aria ai denti, anche dalle nostre parti purtroppo.
    E’ così strano pensare di tacere quando non si ha nulla da dire?

  7. Ma figurati. Quello avrà detto che il compromesso in politica non è il diavolo usando il termine  "inciucio " magari tra virgolette e tutto il mondo ha gridato alla pastetta.
    Io che D’alemiana non fui mai, devo spezzare una lancia…qui  non si può più dire una parola che arrivano i ragionieri col pallottoliere e i geometri  con la livella. Anche in sede non ufficiale.
    D’Alema ha detto cose ovvie che dice da decenni, portando esempi peraltro appropriati nel contesto di un discorso generalizzato. Inutile che Di Pietro si scandalizzi. Ma non c’è la raccolta delle olive al paesello ?
    Altrimenti po’ di valium anche a lui.

  8. Ha fatto bene.
    Latorre ha detto che il premier  seppur condannato in primo grado  avrebbe diritto di governare fino al pronunciamento della cassazione.
    Ineccepibile dal punto di vista tecnico….e se la condanna concernesse l’interdizione dai pubblici uffici? Varrebbero i tecnicismi?
    Ma poi Latorre chi? Quello dei pizzini all’avversario politico?
    Per piacere eh

  9. …e mentre si disquisisce sulla necessità o meno di salvare Mr. B dai suoi processi, non si affrontano i problemi degli italiani.

    Ad esempio qualcuno ha sentito commenti in merito al nostro debito, giunto a quota 1801 miliardi di Euro?  Nessuno e per ovvie ragioni: è un argomento delicato, per cui meglio parlare d’altro, meglio sviare l’attenzione della pubblica opinione con altro.

    Quindi discettare, come fa "baffetto", sulla possibilità di un altro inciucio aiuta una sola persona: Mr. B.

    O.

  10. Devo dire che la tribuna era un po’ defilata e che la stampa ci ha messo del suo. Come è noto, se a via del Nazareno cambiano le piastrelle ai bagni, si apre una questione nazionale.
    Non ho votato D’Alema al congresso ma ricordo che la sua mozione ha stravinto.
    Adesso c’è fermento. Al solito i congressi sono gran passaggi autoreferenziali. La solidità della proposta che tutti apprezzarono, alla fine questo stile conteneva.
    Mi piacerebbe dire l’avevo detto.Ma non lo dico.

  11. Beh secondo il superegolamento divino dovrebbe essere il pubblico che lo ama a porgere l’altra guancia e i cattivi ad assestare solenni colpi un po’ dovunque.
    Così non sarà Dizzy, questi sono diavolo e acqua santa insieme e il fatto di porgere o non porgere guance dipende da bassissimi quanto estemporanei interessi. Finchè dura….è verdura per loro.

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