Etica con profitto
Più che impresa etica quella di Brunello Cucinelli re del cachemire è un’impresa mistica.Lui direbbe umanistica ma quando gli capita di raccontare dei viaggi per acquistare la materia prima,di soggiorni in tende di pastori e del recupero e riqualificazione di alcuni edifici a Solomeo in Umbria dove ha trasferito la sua impresa non già in capannoni ma in una serie di locali del borgo medievale ,tale è l’espressione trasognata che ti aspetti di vederlo levitare.Il motto “il bello ci salverà”, la filosofia francescana del bene come obiettivo ultimo di ogni azione e una forte considerazione delle risorse umane (400 dipendenti) accompagnano da anni l’impresa di Brunello rendendola unica come le collezioni che hanno rivoluzionato l’idea del pullover di cachemire trasformandolo da status symbol bon ton, in capi comodi colorati informali dalle rifiniture perfette (e dai prezzi stellari).Da tempo Cucinelli ha istituito a Solomeo il “foro delle arti” dove finanzia progetti ed iniziative culturali.L’ultima, quella di regalare una copia tradotta in italiano del Corano ai dipendenti perchè “l’integrazione nasce dalla conoscenza e dal confronto e leggere il Corano non può far che bene” ha naturalmente destato stupore.Brunello Cucinelli che si definisce “cattolico cultore della spiritualità” con grandi aperture verso tutte le religioni è un manager di razza di cui val la pena raccontare la vicenda,il suo successo dimostra che si può fare impresa mantenedo Valori che solo in apparenza contraddicono la logica del profitto,perseguendo l’eccellenza,mantenendo la produzione in Italia,rispettando il lavoro.