Ah Tao,domestica in Hong Kong
Una vita trascorsa a prendersi cura degli altri forse è meno semplice di quanto il titolo voglia dare ad intendere,anche se meticolosità, leggerezza, ritualità ed eleganza dei gesti quotidiani, non parlano mai della inevitabile fatica di servire in casa, crescendo più generazioni di una stessa famiglia.
L’arco di tempo passato al servizio dei Lee è quasi pari a quello dell’esistenza dell’ anziana domestica Tao ma qui se ne racconta solo l’epilogo, esaltando i valori di fedeltà, abnegazione,riconoscenza e solidarietà : un patrimonio troppo importante per non essere trasmesso alle persone che ha accudito.
A riannodare la trama di un passato cui soltanto si accenna ed un presente melanconico di vecchiaia e malattia, provvedono in egual misura il talento della regista Ann Nui e le capacità dell’interprete principale Deanie Ip che attraverso uno stile asciutto essenziale e una recitazione che toglie piuttosto che aggiungere riescono a rendere la vicenda con i toni commossi che le sono congeniali senza,però,mai scadere mai nel sentimentalismo .
Resta inteso che insieme alla storia della dignitosa domestica costretta dall’età e dai malanni in una casa di riposo, ci vengono mostrati i tratti inequivocabili di un mondo che cambia e sembra del tutto incomunicabile con la compostezza di chi è abituato a rendersi utile per un senso del dovere che, scopriremo, è più prossimo a sentimenti articolati e profondi di quanto non lo sia il semplice servire
Siano lodati i festival – Venezia, nel caso – per lo spazio offerto alla cinematografia asiatica la cui visione accorcia le distanze tra un mondo e l’altro e sfata preconcetti. Coppa Volpi, alla protagonista Deannie Yip, irriconoscibile al momento della premiazione per i suoi lunghi e sofisticati guanti di pelle nera ma che di Tao conserva tutta l’aristocratica capacità di stare al mondo delle persone generose e riconoscenti.
A Simple Life (Tao Jie) del 2011, diretto daAnn Hui e interpretato da Andy Lau, Deannie Yip, Qin Hailu, Wang Fuli, Eman Lam, Anthony Wong Chau-Sang, Hui Bik Kee, Hui So Ying.
5 pensieri riguardo “Ah Tao,domestica in Hong Kong”
In effetti i festival danno modo di conoscere ed avvicinarsi a film di cui altrimenti difficilmente si sarebbe saputo qualcosa. Ad esempio, di recente ho visto l’iraniano Una Separazione, apprezzandolo moltissimo. Prendo comunque nota anche di questo, che chissà che non riesca a vederlo…
Una separazione è un film bello e misterioso,nel senso che non si è capito bene come abbia fatto ad uscire dall’Iran.
Il regista disse (o scrisse?)che la Censura – quando è tosta visiona i film in corso di lavorazione – fa scattare negli autori un dispositivo di particolare attenzione e concentrazione sulla sceneggiatura a tutto vantaggio dell’accuratezza del lavoro.Analoghe considerazioni le avevo sentite da alcuni registi dell’Est ai tempi d’oro.Proviamo con un po’ di Censura anche da noi? Magari funziona.
(Questa domestica di Hong Kong però te la raccomando)
Beh, in effetti un pò di sana censura di quel tipo farebbe bene a moltissimi registi nostrani… :)
Quanto a questo film di Hong Kong, ho visto che uno degli attori è stato il protagonista di Detective Dee, che io ho visto e che però mi par di capire sia parecchissimo distante da questo tuo…
Qui siamo in ambiti di buona qualità ma sempre da circuito ufficiale,la regista lavora moltissimo è assai celebrata al paese suo, dove fa anche parecchia televisione, con buona pace delle raffinate avanguardie asiatiche che Cannes premia a mani basse,quando le capitano.
film probabilmente passato sotto silenzio per il grande pubblico, grazie di questa bella recensione che mi spinge a cercarlo.
in effetti il cinema sud coreano sta riservando delle belle sorprese!