ma è la Palestina a perdere
La probabile fine dell’identità palestinese si consuma a Gaza nel bilancio disastroso di uno scontro brutale e largamente annunciato.Al di là dei bollettini militari che danno vittoriosa Hamas, la sensazione è che sia l’idea stessa di Futuro ad essere sacrificata in nome di un’ inutile lotta per il potere.Responsabilità storiche ed immediate ,possono essere individuate: da Abu Mazen alla comunità internazionale che gli ha offerto una sponda sicura nella politica d’interdizione verso Hamas, legittimamente vittoriosa alle elezioni,dalla politica sconsiderata della Casa Bianca,all’integralismo, al mai abbandonato ricorso al terrorismo: il resto è il solito incrocio devastante che tra embargo e isolamento politico,Muro e Nuovi Insediamenti, ha creato quel caos che è il terreno naturale di ogni guerra civile.Una guerra tra poveri, tenuti in vita in gran parte dagli aiuti umanitari quelli dell’Onu che ieri ha chiuso ogni attività, è riuscito fin qui a distribuire.Ieri sono scesi in piazza simpatizzanti della Jihad islamica e del Fronte Popolare per chiedere ad entrambi i contendenti il cessate il fuoco – Basta con la guerra civile – Siamo fratelli – recitavano gli striscioni.Sul corteo hanno fatto fuoco le due fazioni provocando due morti. Al Jazeera ha rimandato le immagini della coraggiosa reazione popolare.Se ne è potuta ricavare la netta sensazione che ne’ Fatah ne’Hamas rappresentino più il disagio e le aspirazioni del popolo palestinese.

Un milione e mezzo di afghani curati e oltre 30mila interventi chirurgici nei tre ospedali e nei 28 centri di pronto soccorso; oltre mille uomini e donne locali a cui e’ stata data una professionalità e un lavoro, quasi tremila bambini nati nel centro maternità. E’ il bilancio di Emergency in otto anni di attività in Afghanistan, da quando cioé nel ’99 l’associazione umanitaria convertì un’ex caserma ad Anabah – un villaggio nella valle del Panshir allora controllata dagli uomini del comandante Massud – in un centro chirurgico dedicato alle vittime di guerra. 
