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Tag: Élysée

La revanche des législatives avec Monsieur Le Pen

La revanche des législatives avec Monsieur Le Pen

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Jean Marie Le Pen, leader indiscusso e carismatico  del Fronte Nazionale (oltre il 10% dei consensi al primo turno delle presidenziali) ogni primo maggio,cravatta e pochette color celeste giglio di Francia, marcia alla testa di un corteo nel centro di Parigi,  anche quest’anno le Grand défilè avece Le Pen  si è concluso sotto la statua di Giovanna d’Arco.Particolarmente atteso ,il suo discorso per la  consigne de vote  che però si è risolta nell’invito all’astensione massiccia e mentre qualche migliaio di manifestanti scandiva lo slogan Ségo, Sarko, même pipeau, Le Pen a lenire il disappunto dei suoi, ha spiegato che
la légitime revanche sarebbe stata agguantata senz’altro, in occasione delle legislative del 10 e 17 giugno prossimi e che quello del 1 maggio andava inteso come primo discorso della campagna elettorale per le legislative.Una cronaca della manifestazione particolarmente  “cattiva” su Liberation di oggi.

Voilà la rénovation politique

Voilà la rénovation politique

segolene e bayrouCe qui nous rassemble est plus important que ce qui nous différencie. Voilà la rénovation politique que je vous propose. Lo slogan introduce il resoconto dell’iniziativa di Lione su Dèsirs d’avenir .Non ha torto Ségolène Royal che in poco tempo ha risuscitato le ambizioni di uno spento partito socialista francese, operando una rivoluzione a partire dal linguaggio e dalle modalità comunicative.L’idea di affrontare il più atipico dei dibattiti, quello con l’eliminato Bayrou , le ha guadagnato  ribalta e apprezzamenti, irritando oltremodo Sarkozy che pur di impedire l’evento, non ha esitato a giocare tutte le sue carte, dalle pressioni al richiamo alla par condicio e oggi dal suo sito denunzia la petite combine, mentre l’Humanitè finalmente si scuote dal torpore plaudendo all’iniziativa,definita inédit quasi iconoclaste .L’incontro pubblico contraddice l’Immaginario che vorrebbe l’intervallo tra il primo ed il secondo turno come occasione di accordi segreti all’ombra del voto di scambio.In questo Madame ha rivelato tutta la sua accortezza.Altro che non avere idee.Il futuro sembra adesso meno scontato, Bayrou definendo il clima che ha accompagnato l’incontro, sereine ha aperto il dibattito sul suo sito.Le differenze emerse tra Ségolène e lui ,concernono le 35 ore, l’istituzione del salario minimo e l’abrogazione della riforma delle pensioni varata quattro anni fa.Il contendere quindi è tutto  economico anche se, nei ben 563 ( fino a questo momento) commenti dei sostenitori  si avvertono, altre obiezioni e sentimenti contrastanti,gli stessi che accompagneranno fino all’ultimo, il voto. Uno dei motivi che probabilmente ha spinto Bayrou a lasciare liberi gli elettori sta proprio in queste differenti sensibilità  della sua base elettorale.L’idea di un sostegno a Sarkozy è praticamente assente, quantomeno dal forum in questione ,mentre tutta l’attenzione è rivolta alle elezioni legislative e all’erigendo Partito Democratico,una struttura della quale a questo punto Bayrou non può proprio fare a meno.

Douce France

Douce France

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La seconda buona notizia è che Le Pen è furibondo.Una partecipazione eccezionale al voto lo ha ricacciato all’11%.La prima  è che Segolene passa al secondo turno con un’affermazione insperata che sfiora il 26 %.I giochi sono di nuovo aperti. Quel che succederà di qui a quindici giorni, sarà interessante da osservare, poichè Ségolène che già dalle prime ore, ha incassato l’indicazione di voto dei partiti di sinistra,per vincere ha bisogno dei voti di Bayrou con il quale dovrà costruire un accordo.Si ripropone anche in Francia il tema del rapporto con il centro con l’incognita delle possibili richieste che Bayrou potrà avanzare. La sua eventuale vittoria rappresenterebbe un fatto del tutto rivoluzionario.Intanto hanno comunque vinto la sua tenacia,la sua volontà,il suo saper parlare agli elettori di problemi che li riguardano da vicino,il suo chiedere loro, di continuo, sostegno ed ispirazione e il suo saper ascoltare.Ma soprattutto ha vinto la sua indipendenza e il suo essere libera a cominciare da quel partito che non ha mai creduto in lei.

La France Présidente

La France Présidente

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Jean Marie Colombani, direttore de Le Monde nell’ editoriale di ieri, intitolato Impératif démocratique, elencando le gravi questioni che attanagliano la società francese ( non dissimili dalle nostre) e alle quali il secondo mandato Chirac, non ha saputo dare risposte, conclude : Tradizionalmente in una votazione presidenziale si dice che al primo turno si sceglie e al secondo si elimina.Questa volta bisogna eliminare al primo turno per essere sicuri di poter scegliere al secondo.A dispetto della confusione che ha accompagnato la campagna elettorale,il solo progetto che si oppone a quello di Nicolas Sarkozy e che poggia su una forza politica capace di governare è quello di Ségolène Royal.E’ ancora di ieri la visita di Zapatero a Toulouse, sempre per sostenere la candidatura Royal che, stando all’imprevedibilità tipica dei consensi che Le Pen  è capace di far saltar fuori dal cappello,rischia di non arrivare nemmeno al secondo turno.I motivi potrebbero essere diversi ,dal fatto che pur avendo stravinto alle primarie e convogliato sul partito socialista migliaia di iscritti, non è stata da questo  sostenuta a sufficienza o per l’eccessiva frammentazione delle candidature a sinistra o semplicemente perchè è una donna e allora vale la solita regola secondo la quale Sarkozy, il piacione, può esibire un programma ambiguo e articolato a slogan ,Ségolène   no, e a dispetto di un impegno profuso in una campagna elettorale defatigante ,di un programma ben fatto, esaustivo, espresso in un linguaggio comprensibile, di decine incontri ,  dei siti e dei blog e dell’enorme sforzo organizzativo per coordinare il dibattito in rete ( faccenda questa, non delle più semplici ) ,se poco poco si azzarda a non sapere quanti sottomarini ,di preciso ha la Francia,com’è capitato in un intervista con domande a trabocchetto, in televisione,il suo programma è vago e la sua capacità di governare dubbia.Basta addentrarsi nei forum di Liberation, storico giornale della sinistra francese ,niente affatto generoso con Ségolène,  per rendersi conto di come le critiche, se non concernono le competenze in campo militare,di sicuro riguardano il tradimento e l’imbarbarimento della causa socialista, una trama, che seppure fosse, sarebbe stata ordita  da una sola donna, in una sola campagna elettorale.Ha ragione Colombani : Scartare oggi per poter scegliere domani è un motto da tenere a mente.Mica solo in Francia.

L’altermondialiste

L’altermondialiste

Josè Bovè

Ose Bovè è lo slogan del candidato all’Eliseo più informale che la Francia abbia mai potuto immaginare.Chiedere agli elettori di osare, significa già annunciare una campagna in controtendenza e forse qualche dispiacere sui risultati ma se altrove, si cerca di tranquillizzare, smorzando i toni o glissando sulle tematiche più controverse, nella speranza di acchiappare quanti più voti è possibile, Bovè, mantiene il suo stile incaricandosi  di una  stagione elettorale molto appassionata, generosa  (e senza mezzi termini) sui temi dell’ambiente,della globalizzazione , del precariato e dell’antirazzismo .I suoi 125 punti per vincere – sottotitolo – Ce que nous voulons – Quello che vogliamo – portano il segno di questa schiettezza e pur conservando i toni  appassionati delle forti spinte ideali, di  un  notevole imprinting politico.Così se qualcuno pensasse di accostarsi al programma di Josè Bovè e di trovare solo qualche sviolinata ambientalista,sbaglierebbe.Ne’ sfugge a Bovè l’enorme opportunità che  le presidenziali offrono all’intero movimento ambientalista di porre tematiche importanti e, al di là del risultato finale di cominciare a gettare le basi per l’attuazione di politiche future Come nel caso della prevista costruzione del reattore nucleare in Normandia :

Le Réseau Sortir du nucléaire, Federazione di 772 associazioni ambientaliste ieri ha presentato sul sito elettorale di Josè Bovè un comunicato stampa  contro la costruzuone del reattore nucleare EPR a Flamanville in Normandia.A qualche giorno dalle elezioni presidenziali – vi si legge –   le Réseau Sortir du nucléaire invita a NON votare i seguenti candidati che si sono pronunziati a favore della costruzione del reattore :

Marie George Buffet (del Partito Comunista Francese)

Arlette Laguiller (di Lutte Ouvriere)

Fréderic Nihous (Chasse Pêche Nature et Tradition)

Nicolas Sarkozy (UMP)

Gérard Schivardi (Parti des Travailleurs)

Ma quel che è più interessante è l’appello a Ségolène Royal et François Bayrou, che rispetto al costruzione del reattore hanno,in passato , riconosciuto la necessità di aprire un confronto  democratico, a dichiarare ciascuno,immediatamente, la propria volontà di annullare il Decreto e di sospendere i lavori già avviati. Provvedimento questo che secondo la Federazione dovrebbe essere assunto, dopo l’elezione presidenziale e prima delle legislative e della designazione del primo ministro (che in Francia è di competenza del Presidente della Repubblica).Mi è molto piaciuto il piglio e il tono circostanziato dell’appello che in buona sostanza può essere letto come un’offerta di sostegno al secondo turno.Speriamo che il movimento ambientalista riesca ,se non ad avere un rappresentante all’Eliseo,lo stesso a vincere la battaglia del reattore.