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Tag: primo maggio

Venne maggio

Venne maggio

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Cartello : Il mondo che vorrei . E di seguito i logo di una caterva di sponsor. Impossibile non pensare a Naomi Klein (e a chi ha impostato la grafica). Visti i fatti comunque, il mondo che vorrei, pare proprio che non possa fare a meno di finanziatori, ancorché meritevoli di lode per impianti fotovoltaici e munifici in compagnie assicuratrici di bandiera. Senza il loro apporto, il concerto sarebbe stato a rischio. Era dunque nelle cose che la scaletta e le star di punta fossero in armonia con quello che è stato definito il maggior impegno degli sponsor.

Solo non mi è mai chiaro se questi divi che percorrono le generazioni senza saltarne nemmeno una,  procurando in egual misura grappoli di extrasistole alle bisnonne e scariche d’adrenalina ai pronipoti, siano un segnale di qualità che prescinde dallo scorrere del tempo o di cattivo stato di salute della capacità di rinnovarsi della musica catalogata leggera rock pop o quel che è.

Certo, ma che senso ha cantare sono un ragazzo di strada adesso che ragazzi di strada lo sono diventati un po’ tutti ?

Conosco poco Vasco Rossi, non fosse stato per De Andrè e per la premiata ditta Castellitto & Mazzantini che ha impiegato un suo brano in Non ti muovere, non mi sarei mai soffermata ad ascoltare la sua musica. Per il resto – ma è un mio limite – le sue canzoni, come quelle di altri pur celebratissimi, sono del tipo  da un orecchio mi entrano e dall’altro mi escono. Non mi è sembrato tuttavia così sconveniente affidare a lui il ruolo di testimonial di importanti iniziative. Con i tempi che corrono e le difficoltà che si trovano a trasmettere idee di vera solidarietà, una platea di ottocentomila presenti e qualche milione a casa, diventa un’occasione preziosa.

Sia lodato dunque il fotovoltaico che ci ha permesso di ascoltare anche Marina Rei e Avitabile – eh si, le percussioni – quest’ultimo investito dell’importantissima missione di riscattare Portici. Non solo Orfane – belle- di- Papi- da quelle parti.

Forever Young

Forever Young

139289571_b1fb622dccPassi che non abbia capito (tuttora) bene dove si trovasse :  una piazza debordante e vivace,d’accordo,ma fondamentalmente ospite dei sindacati,in una manifestazione unitaria.

Passi che si sia fatto dare del terrorista dall’Osservatore Romano ( che invece sa molto bene come si fa a cavalcare l’onda emotiva)

Passi che abbia dato l’occasione a Bonanni, di affermare che la chiesa col cavolo che non si evolva, essendo oramai rimasta praticamente sola ad affermare che l’uomo non è merce (da due pontefici almeno ) utilizzando  ben altre casse di risonanza.

Passi che con poca spesa, abbia dato partita vinta all’Apparato ( a tutti gli apparati).

Passi che continui a ripetere che per lui Sovrano è il Popolo cioè quello di San Giovanni, mica la (numerosa) componente cattolica sindacale.

Passi pure tutto ciò (anzi, è bello che passato) ma…perchè Rivera non coglie l’occasione per rinnovare il suo repertorio, acciocché il popolo sovrano non sia più costretto a difendere lui e le sue battute ritrite e francamente un po’ agé?

Têtes de bois

Têtes de bois

Visto che al concerto del primo maggio stanno suonando i Têtes de bois ai quali si deve soprattutto la riproposizione in italiano di alcuni brani di Léo Ferré,dirò,per facile associazione, che mi ha incuriosito non poco la presenza di gruppi anarchici nei cortei dei paesi dell’est, questi ragazzi sono di Sofia :

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e questi altri invece.. ucraini

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La revanche des législatives avec Monsieur Le Pen

La revanche des législatives avec Monsieur Le Pen

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Jean Marie Le Pen, leader indiscusso e carismatico  del Fronte Nazionale (oltre il 10% dei consensi al primo turno delle presidenziali) ogni primo maggio,cravatta e pochette color celeste giglio di Francia, marcia alla testa di un corteo nel centro di Parigi,  anche quest’anno le Grand défilè avece Le Pen  si è concluso sotto la statua di Giovanna d’Arco.Particolarmente atteso ,il suo discorso per la  consigne de vote  che però si è risolta nell’invito all’astensione massiccia e mentre qualche migliaio di manifestanti scandiva lo slogan Ségo, Sarko, même pipeau, Le Pen a lenire il disappunto dei suoi, ha spiegato che
la légitime revanche sarebbe stata agguantata senz’altro, in occasione delle legislative del 10 e 17 giugno prossimi e che quello del 1 maggio andava inteso come primo discorso della campagna elettorale per le legislative.Una cronaca della manifestazione particolarmente  “cattiva” su Liberation di oggi.

I Sassi di Portella

I Sassi di Portella

 Su grandi steli di pietra, a Portella della Ginestra, sono state impresse scritte in rosso, per non dimenticare. Fu proprio da uno di questi sassi – il sasso di Barbato -,mentre il sindacalista Schirò si apprestava a parlare alla folla, che si udirono gli spari. Sulle prime, i superstiti raccontano, si pensò ai fuochi d’artificio che segnalavano l’inizio della festa. Si celebrava il primo maggio ,il primo dopo la caduta del fascismo, le menti erano lontane dal concepire la possibilità di un attentato. L’assassinio – nove persone – fu eseguito dalla banda di Salvatore Giuliano ma i mandanti non furono solo gli agrari. Intrecci importanti tra servizi segreti americani e potere politico in Italia sono oggetto di indagini da parte della Procura di Palermo che di recente ha di nuovo aperto il caso.

U me cori doppu tantanni è a Purtedda enta petri e ‘ntu sangu di compagni ammazzati

Una delle scritte sui sassi di Portella