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Anno: 2007

Liberazioni

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Immigrati irregolari su una barca a Lampedusa. REUTERS/Tony Gentile

Alla vigilia del 25 aprile il Governo approva un disegno di legge delega sull’immigrazione che porterà alla cancellazione della Bossi Fini. Il provvedimento a cura dei Ministri Amato e Ferrero,vede il ritorno di saggezza e  buon senso  in materia di programmazione dei flussi e acquisizione di permessi di soggiorno,rende più trasparenti i canali legali, l’incontro tra domanda e offerta, con diritti e servizi che favoriscono l’inclusione sociale. Saranno inoltre chiusi i CPT di Ragusa  Brindisi e Crotone. Mentre saranno approfondite le condizioni di altre strutture di permanenza temporanea degli immigrati: in particolare, quelle di Torino, Bologna, Modena e Gradisca d’Isonzo (Gorizia). Attività che potrebbero concludersi con eventuali altre soppressioni o riqualificazioni delle strutture stesse. Una legge questa più umana, civile, e moderna che di sicuro contrasterà il fenomeno dell’immigrazione clandestina.Tramontano definitivamente,si spera,numerose storture contenute nella Bossi Fini non ultima una visione dell ‘immigrato come  potenziale nemico, con pericolosità propria. e pertanto destinatario di un diritto criminale apposito.

Alberto

Alberto

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Perchè da un sottoscala facemmo a pezzi Hollywood. Prefazione alla Verifica Incerta. La Prevost col piano di legno. Alberto Grifi

Alberto se ne è andato.A questo distacco ci aveva preperati la sua lunga malattia ma poi,come sempre capita, la partenza pure se annunciata, si carica egualmente di tristezza.Ho visto nella mia vita tanti film,ho vissuto con/per/nel cinema, gli anni più interessanti .Ho trascorso ore  a disputare e a contendere sui fotogrammi e sulle inquadrature  eppure nonostante questo cospicuo bagaglio visionario,  non so parlare, come vorrei, del cinema di Alberto.Le definizioni..underground, sperimentale, non sono sufficienti a comprendere un’opera tanto vasta.Per fortuna ci lascia una ricchissima eredità e dunque come è giusto,siano i suoi film e le sue parole a raccontare del suo cinema sovversivo e geniale.

Particolarmente in materia di Giustizia

Particolarmente in materia di Giustizia

Non mi piacciono gli allarmismi.Meno che meno in materia di Giustizia.Meno ancora se di allarmi infondati, ci si serve per concludere che quanto a tutela dei diritti ,un governo vale l’altro.Ora, un governo, per quanto antidemocratico,oligarchico e puzzone possa essere, per arrivare a valere quanto il governo Berlusconi deve impegnarsi parecchio.Particolarmente in materia di Giustizia .Cinque anni di rullo compressore,di provvedimenti illiberali,di leggi ad personam sono difficili da emulare.Tuttavia è bastato poco a questo Governo per essere tacciato di essere la fotocopia dell’altro.

E’ il caso del Provvedimento “Disposizioni in materia di intercettazioni telefoniche ed ambientali e di pubblicità degli atti di indagine” che va sotto il nome di Decreto Mastella (peraltro annunciato e provocato  da recenti, incresciosi episodi di cronaca,),che è stato licenziato dalla Camera con voto pressocchè unanime ed è  in attesa dell’approvazione del Senato.

Il testo è attualmente tacciato di minare la libertà di stampa, per contenere dispositivi che priverebbero i cittadini di conoscere le indagini della magistratura e in certi casi anche i processi di primo e secondo grado.Così leggo in Rete, in un accorato appello o articolo per la salvezza delle libertà democratiche.A scriverlo è un giornalista che va per la maggiore.Non per questo infallibile. Ora a parte il linguaggio approssimativo ed ambiguo, secondo il quale,dopo tale decreto , ancora un po’ e i processi dovrebbero celebrarsi a porte chiuse e gli atti della magistratura essere secretati sempre e comunque,va chiarito   che in materia di conoscibilità degli atti sono state apportate dal decreto Mastella,modifiche  al  Codice di Procedura Penale  che non comportano sostanziali novità ai fini della pubblicazione degli atti, come viene detto dall’articolo in questione Non è una novità  non poter pubblicare atti non più coperti dal segreto fino a che non siano concluse le indagini preliminari ,ovvero fino al termine dell’udienza preliminare, come non è una novità che se si procede al dibattimento, non è consentita la pubblicazione, anche parziale, degli atti del fascicolo per il dibattimento se non dopo la pronuncia della sentenza di primo grado, e di quelli del fascicolo del pubblico ministero , se non dopo la pronuncia della sentenza in grado di appello.

Come non è una novità che  anche dopo che l’indagato è venuto legittimamente a conoscenza dell’atto di indagine, (a seguito, ad es., di perquisizione, di sequestro, di accertamento tecnico non ripetibile o di interrogatorio), l’atto stesso può   non  essere oggetto di divulgazione e questo in base in base all’ultimo comma dell’art. 329 :  il p.m. ha ancora la facoltà – per precise “necessità investigative” ulteriori – di disporre, mediante apposito decreto motivato, il permanere della cd. segretazione con “divieto di pubblicare il contenuto di singoli atti o notizie specifiche relative a determinate operazioni.

Perchè allora tanto chiasso? Per i trenta giorni di carcere o, in alternativa, una multa da 10mila a 100mila euro per chi pubblica o diffonde il contenuto di atti di indagine e di intercettazioni telefoniche?

Perchè in base a questo decreto, i magistrati devono rendere conto alla Corte dei Conti dell’attività investigativa relativa alle intercettazioni,  dell’anno precedente?

Per il divieto di pubblicare informazioni su persone che  con l’inchiesta non hanno nulla a che vedere?

 

 L‘esercizio della libertà di stampa, comportando delle responsabilità, può essere sottoposto a certe formalità, condizioni, restrizioni e sanzioni previste per legge, le quali costituiscono misure necessarie, in una società democratica, alla prevenzione del delitto, alla protezione della reputazione e dei diritti altrui o a garantire l’autorità e l’imparzialità del potere giudiziario”  Lo dice la  Convenzione europea dei diritti dell’Uomo del 4.11.1950 resa esecutiva in Italia dalla L. 848 del 1955. (art 10)

Dove sono queste novità illiberali ?. Il diritto di una collettività  di essere informata  deve essere  connesso alla maggiore efficacia possibile delle investigazioni preliminari affidate al pm ed alla pg – ad una concreta tutela di quello che è stato, sinteticamente, definito segreto investigativo

I limiti alla divulgabilità degli atti di indagine preliminare si collegano inequivocabilmente alle esigenze investigative

Il protrarre il divieto di pubblicazione di atti del fascicolo del p.m. anche a dopo il termine delle indagini preliminari, trova fondamento nel fatto di evitare una distorsione delle regole dibattimentali, cosa che si realizzerebbe ove il giudice formasse il suo convincimento sulla base di atti che dovrebbero essergli ignoti, ma che, in mancanza del suddetto divieto, potrebbe conoscere completamente per via extraprocessuale attraverso i mezzi di informazione.
In sostanza, il solo criterio oggettivo cui è possibile ancorare la distinzione tra l’ “atto" ed il suo “contenuto" è quello che vieta la pubblicazione integrale (con virgolette) del testo dell’atto, ma non la pubblicazione e la diffusione delle informazioni che se ne possono ricavare .

Esiziale è, a proposito di libertà d’informazione , questo spargere notizie prive di fondamento, preconizzando improbabili ricadute sulla vita democratica Come richiamato dal nostro Ordinamento, l’informazione è responsabilità e oserei aggiungere conoscenza.Ergo :  se non si è sicuri di quello che si scrive su  un determinato argomento, meglio passare ad altro.A meno che non si abbiano secondi fini.Ma questa è un’altra storia.

 

 

Douce France

Douce France

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La seconda buona notizia è che Le Pen è furibondo.Una partecipazione eccezionale al voto lo ha ricacciato all’11%.La prima  è che Segolene passa al secondo turno con un’affermazione insperata che sfiora il 26 %.I giochi sono di nuovo aperti. Quel che succederà di qui a quindici giorni, sarà interessante da osservare, poichè Ségolène che già dalle prime ore, ha incassato l’indicazione di voto dei partiti di sinistra,per vincere ha bisogno dei voti di Bayrou con il quale dovrà costruire un accordo.Si ripropone anche in Francia il tema del rapporto con il centro con l’incognita delle possibili richieste che Bayrou potrà avanzare. La sua eventuale vittoria rappresenterebbe un fatto del tutto rivoluzionario.Intanto hanno comunque vinto la sua tenacia,la sua volontà,il suo saper parlare agli elettori di problemi che li riguardano da vicino,il suo chiedere loro, di continuo, sostegno ed ispirazione e il suo saper ascoltare.Ma soprattutto ha vinto la sua indipendenza e il suo essere libera a cominciare da quel partito che non ha mai creduto in lei.

Cantieri a sinistra (senza piagnistei)

Cantieri a sinistra (senza piagnistei)

07Ottimisticamente, ieri Anna Finocchiaro, dopo aver delineato i connotati della nascente formazione politica, ha concluso “questa volta non siamo incalzati dalla storia” alludendo probabilmente alla temperie che sospinse il PCI allo scioglimento, dopo la caduta del muro. In realtà la nascita del PD, altro non è se non la tappa largamente annunciata di un percorso che,sempre incalzato dalla storia, indusse Togliatti a richiamare all’ordine e alla legalità le migliaia di militanti scesi in piazza in armi,per vendicare il suo attentato,suggerì ad Enrico Berlinguer lo strappo con Mosca e il riconoscimento della Democrazia come Valore e impose a Occhetto la svolta della Bolognina.Lo sapevano molto bene tutti coloro che, assai prima  della dismissione dei simboli e del nome “comunista",erano fortemente critici nei confronti del partito di Berlinguer, preconizzandone fin dagli anni 60, le derive odierne.Oggi, non un solo evento catastrofico e dirompente, ma mille cataclismi sparsi per il mondo, incalzano ed  esigono risposte.La sinistra tutta  è di fronte ad un problema speculare.La nascita di una formazione democratica e riformista, così come è stata prospettata all’interno del Quarto Congresso dei Democratici di Sinistra,producendo una scissione al proprio interno,pone automaticamente la necessità dell’ Unità a sinistra.In questa direzione si colloca un bell’articolo di Armando Cossutta sul Manifesto di ieri. “Che si aspetta per creare aggregazione,massa critica,operatività collettiva,massa unitaria?Si unifichino i gruppi parlamentari,i gruppi consiliari e si chiarisca che si sta producendo unificazione della sinistra senza aggettivi.Si dica che il panorama è cambiato in maniera radicale e dunque va compiuta una scelta adeguata”.Quasi mai sono stata d’accordo con Cossutta ma gli ho sempre riconosciuto una certa qual lucidità d’analisi.Se la sinistra radicale e/o antagonista, cogliesse quest’occasione,finirebbero tutti i mal di pancia identitari e i dubbi se diventare forza di lotta o di governo o tutte e due le cose.Se l’effetto PD riuscisse a produrre almeno  unità a sinistra  (oltre che suggerire soluzioni federative a destra)sarebbe già un risultato apprezzabile.Persistere nell’aggregazione come da molte parti, richiedono coloro i quali sentono il peso del Distacco,ha logorato la nostra capacità di generare.Nella convivenza forzata, isterilita dai battibecchi, rischiamo la nostra sopravvivenza .Il problema è politico.E laico deve essere l’approccio. Senza piagnistei. Grazie.