Particolarmente in materia di Giustizia

Particolarmente in materia di Giustizia

Non mi piacciono gli allarmismi.Meno che meno in materia di Giustizia.Meno ancora se di allarmi infondati, ci si serve per concludere che quanto a tutela dei diritti ,un governo vale l’altro.Ora, un governo, per quanto antidemocratico,oligarchico e puzzone possa essere, per arrivare a valere quanto il governo Berlusconi deve impegnarsi parecchio.Particolarmente in materia di Giustizia .Cinque anni di rullo compressore,di provvedimenti illiberali,di leggi ad personam sono difficili da emulare.Tuttavia è bastato poco a questo Governo per essere tacciato di essere la fotocopia dell’altro.

E’ il caso del Provvedimento “Disposizioni in materia di intercettazioni telefoniche ed ambientali e di pubblicità degli atti di indagine” che va sotto il nome di Decreto Mastella (peraltro annunciato e provocato  da recenti, incresciosi episodi di cronaca,),che è stato licenziato dalla Camera con voto pressocchè unanime ed è  in attesa dell’approvazione del Senato.

Il testo è attualmente tacciato di minare la libertà di stampa, per contenere dispositivi che priverebbero i cittadini di conoscere le indagini della magistratura e in certi casi anche i processi di primo e secondo grado.Così leggo in Rete, in un accorato appello o articolo per la salvezza delle libertà democratiche.A scriverlo è un giornalista che va per la maggiore.Non per questo infallibile. Ora a parte il linguaggio approssimativo ed ambiguo, secondo il quale,dopo tale decreto , ancora un po’ e i processi dovrebbero celebrarsi a porte chiuse e gli atti della magistratura essere secretati sempre e comunque,va chiarito   che in materia di conoscibilità degli atti sono state apportate dal decreto Mastella,modifiche  al  Codice di Procedura Penale  che non comportano sostanziali novità ai fini della pubblicazione degli atti, come viene detto dall’articolo in questione Non è una novità  non poter pubblicare atti non più coperti dal segreto fino a che non siano concluse le indagini preliminari ,ovvero fino al termine dell’udienza preliminare, come non è una novità che se si procede al dibattimento, non è consentita la pubblicazione, anche parziale, degli atti del fascicolo per il dibattimento se non dopo la pronuncia della sentenza di primo grado, e di quelli del fascicolo del pubblico ministero , se non dopo la pronuncia della sentenza in grado di appello.

Come non è una novità che  anche dopo che l’indagato è venuto legittimamente a conoscenza dell’atto di indagine, (a seguito, ad es., di perquisizione, di sequestro, di accertamento tecnico non ripetibile o di interrogatorio), l’atto stesso può   non  essere oggetto di divulgazione e questo in base in base all’ultimo comma dell’art. 329 :  il p.m. ha ancora la facoltà – per precise “necessità investigative” ulteriori – di disporre, mediante apposito decreto motivato, il permanere della cd. segretazione con “divieto di pubblicare il contenuto di singoli atti o notizie specifiche relative a determinate operazioni.

Perchè allora tanto chiasso? Per i trenta giorni di carcere o, in alternativa, una multa da 10mila a 100mila euro per chi pubblica o diffonde il contenuto di atti di indagine e di intercettazioni telefoniche?

Perchè in base a questo decreto, i magistrati devono rendere conto alla Corte dei Conti dell’attività investigativa relativa alle intercettazioni,  dell’anno precedente?

Per il divieto di pubblicare informazioni su persone che  con l’inchiesta non hanno nulla a che vedere?

 

 L‘esercizio della libertà di stampa, comportando delle responsabilità, può essere sottoposto a certe formalità, condizioni, restrizioni e sanzioni previste per legge, le quali costituiscono misure necessarie, in una società democratica, alla prevenzione del delitto, alla protezione della reputazione e dei diritti altrui o a garantire l’autorità e l’imparzialità del potere giudiziario”  Lo dice la  Convenzione europea dei diritti dell’Uomo del 4.11.1950 resa esecutiva in Italia dalla L. 848 del 1955. (art 10)

Dove sono queste novità illiberali ?. Il diritto di una collettività  di essere informata  deve essere  connesso alla maggiore efficacia possibile delle investigazioni preliminari affidate al pm ed alla pg – ad una concreta tutela di quello che è stato, sinteticamente, definito segreto investigativo

I limiti alla divulgabilità degli atti di indagine preliminare si collegano inequivocabilmente alle esigenze investigative

Il protrarre il divieto di pubblicazione di atti del fascicolo del p.m. anche a dopo il termine delle indagini preliminari, trova fondamento nel fatto di evitare una distorsione delle regole dibattimentali, cosa che si realizzerebbe ove il giudice formasse il suo convincimento sulla base di atti che dovrebbero essergli ignoti, ma che, in mancanza del suddetto divieto, potrebbe conoscere completamente per via extraprocessuale attraverso i mezzi di informazione.
In sostanza, il solo criterio oggettivo cui è possibile ancorare la distinzione tra l’ “atto" ed il suo “contenuto" è quello che vieta la pubblicazione integrale (con virgolette) del testo dell’atto, ma non la pubblicazione e la diffusione delle informazioni che se ne possono ricavare .

Esiziale è, a proposito di libertà d’informazione , questo spargere notizie prive di fondamento, preconizzando improbabili ricadute sulla vita democratica Come richiamato dal nostro Ordinamento, l’informazione è responsabilità e oserei aggiungere conoscenza.Ergo :  se non si è sicuri di quello che si scrive su  un determinato argomento, meglio passare ad altro.A meno che non si abbiano secondi fini.Ma questa è un’altra storia.

 

 

18 pensieri riguardo “Particolarmente in materia di Giustizia

  1. Molto bene, Sed. E mi pare di intuire che tu abbia una conoscenza interna dell’argomento.

    Se non ti spiace dunque – e non lo credo – riporterò il tuo post sul mio blog. E’ utile che non ci siano allarmismi, ma che si confrontino le questioni con calma e competenza e su questo non posso che ringraziarti.

    Un’ultima questione: parli di un articolo ambiguo. Tu sai come io non abbia santi sul mio cielo. Dunque: perché Travaglio lancia un allarme? Non mi sembra che viva citando intercettazioni. Dunque?

  2. …dunque lo chiedo a te…io non faccio dietrologia.Ritieni l’aggettivo ambiguo non riferito a Travaglio ma a quanto viene detto.

    Mi pare sproporzionata la preoccupazione rispetto al contendere. Qualsiasi profano, leggendo quell’articolo era autorizzato a pensare a modifiche del codice di procedura penale.E’ di tutta evidenza che i provvedimenti introdotti non concernono ciò.Quel che era perseguibile prima lo è anche adesso.

    Posso anche essere d’accordo sull’inasprimento della pena che pare eccessivo.Ma allora si parli di quello,non che mai più potremo essere informati sui processi.

    Come pure la rendicontazione dell’attività intercettatoria presso la corte dei conti .Mi pare un provvedimento di trasparenza…piuttosto che una minaccia.Comunque se ne parlerà…

  3. anche io mi sono chiesta perchè Travaglio abbia scritto l’articolo in quella forma, si sa che lui le cause che gli hanno intentato le ha tutte vinte, proprio perchè, come dice, bisogna dire la verità altrimenti si taccia. In attesa di capire aspettiamo che se ne parli per giungere a delle conclusioni.

  4. perchè non m’ìinteressano.

    Il punto continuano ad essere le informazioni, rese in maniera tale da non mettere in grado le persone di capire.

    Come ripeto, si può criticare Mastella fino a domani ma non è lecito dire che con quel decreto non sarà più possibile esercitare il diritto di cronaca , perchè non è vero.

    Non più di quanto non lo fosse prima quantomeno.

    Quello che tenevo a precisare tuttavia erano le motivazioni dei divieti alla pubblicazione degli atti.Spero di averlo fatto col mio post.

  5. Di Travaglio detesto il millenarismo e il moralismo: non si limita mai a spiegare gli errori degli altri, deve sempre poi far pesare le sue idee e i suoi giudizi gratuiti.

  6. io credo che non ci sia una sola libertà da tutelare papsy e il nostro Ordinamento si fa in quattro per connettere libertà di stampa e segreto investigativo.

    Credo pure che prima di dire che Unione e Polo in materia di giustizia si comportano alla stessa maniera bisognerebbe contare settantasette volte sette e poi tacere.

  7. Dal mio punto di vista i perché sono importanti o quantomeno non da sottovalutare.

    Mi permetto comunque di esprimerti il mio punto di vista sull’attuale governo anche su questioni giuridiche: se quello precedente era tutto quello che dici tu e a ragione, quello attuale sembra fatto di totali sprovveduti (vedi Indulto). Non mi sento a priori di salvare questa classe dirigente solo perché d’etichetta rappresenta la sinistra. Non mi sento dunque di seguire, in tal senso, il tuo consiglio su “contare 77 volte e poi tacere”. Infine vorrei farti notare che dici che si può criticare Mastella fino a domani… Ma Mastella è stato scelto come Ministro della Giustizia. Non è la badante di un politico ottuagenario.

    E’ utile inoltre notare che il decreto nasce mesi fa, sull’onda dell’emozione. E, se permetti, ho molti dubbi di tutto ciò che nasce sull’onda di tale sentimento. Non credo di fare dietrologia nell’avere dei dubbi sul Governo che pure ho votato e rivoterei (come la prima volta, pur turandomi il naso).

  8. aspetta…io non ho nulla contro chi esprime critiche a Mastella ne’ al governo.

    Io ce l’ho con chi fa facili parallelismi, tira conclusioni affrettate e fonda le sue analisi sul sentito dire, il diritto di critica va esercitato con un minimo di puntualità.

    Non si può strillare alla perdità della libertà se non se ne hanno fondati motivi.

    Rischi di perdere credibilità o peggio di generare confusione.

    Per altro ho ricevuto il decreto e posso essere più puntuale ,qualche modifica di procedura c’è, ma ciò non cambia,si tratta di puntualizzazioni non di reale perdita di diritti.

    Ora se tu mi dici che i cittadini devono sapere tutto a qualunque costo e in qualunque circostanza,è una tua opinione, io non la discuto.

    Ma se mi dici questo decreto limita ulteriori libertà,ti devo dire che non è vero.

    Comunque mi ripropongo di ampliare il post con ulteriori elementi.

    Quanto alle emozioni del decreto io l’ho letto e non mi pare così irrazionale (peraltro è di agosto scorso)

  9. Voglio dirti che più che di merito è un problema di metodo.Gli argomenti si devono confrontare con altri argomenti.

    Per esempio a te interessa molto sapere perchè Travaglio si scalda tanto?

    A me per niente, a me interessa confutarne le tesi (peraltro mi è pure simpatico)

    Così per il governo.Voglio vederne i provvedimenti e valutarne gli effetti.Voglio i fatti.I miei giudizi discendono solo da quelli.

    Un provvedimento che cerca di salvare libertà di stampa e segreto istruttorio va valutato con serenità.Secondo te i processi si fanno a porte chiuse?I verbali sono segreti?

    Sai che c’è chi ha scritto che questo decreto è la morte della cronaca giudiziaria?Sai che chi legge può intendere che i processi di qui in poi sono segreti?Sai che connettendo questo dato con “classe politica mafiosa” o ladri o quel che si dice in giro si ha un quadro inesatto della classe dirigente.Cioè si insinua che i processi si vogliono tenere segreti perchè c’è qualcuno che ha qualcosa da nascondere…senza volere uno sparge al vento notizie quantomeno da provare….

  10. Sed, ciò che trae in inganno – e credo sia questo il punto – è il fatto che l’articolo E’ ambiguo. Hai ragione. Il fatto è che Travaglio è, pur nella sua antipatia, un uomo che non straparla ma che si basa su dati. Che di fatto ha più volte messo a tacere Mr B. Detto questo, non posso non notare che l’articolo punta ad altro. Credimi, non ho intenzione di fare disinformazione o controinformazione. Qui Travaglio mi ha fregato e sono lieto che tu abbia parlato concretamente del decreto.

    PS non è mia intenzione dire che non debba esistere il segreto istruttorio. Capisco quanto possa essere facile bruciare un’inchiesta.

    E quanto all’emozione, non era nato sull’onda di un evento di cronaca in estate (non ricordo quale) e poi momentaneamente sospeso fino a questi ultimi fatti? Anche in questo intendo sprovveduti.

  11. ma infatti non è che Travaglio dica stronzate,mescola solo le carte in tavola e confonde le idee.Questa storia che noi non dovremmo sapere più niente di Wanna Marchi (sai che perdita) mi fa ridere.I palazzi di giustizia sono e continueranno ad essere colabrodi…

  12. Anche a me piace tanto Travaglio finché non straripa nei suoi vizi.

    Quello che tu dici è effettivamente ciò che Travaglio non evita di far pensare.

  13. insomma tutto questo scandalo per due precisazioni,due di numero (tre righe)perchè il resto riguarda i magistrati ed è sulle intercettazioni telefoniche…..ah mi fate lavorare troppo

  14. Ho letto il disegno di legge “Mastella” e non mi pare che le cose stiano poprio così come si dice. Ci sono modifiche e aggiunte alla precedente legislazione che mi pare possano configurare un timore così come ce lo ha riferito Travaglio. Ma non sono un esperto di diritto e forse sarebbe meglio chiarire con maggior dettaglio quanto si afferma nel vostro Blog.

  15. ti ho scritto sul tuo blog ma non vedo pubblicato il mio commento.

    Le mie obiezioni riguardano solo il fatto che le eventuali ricadute sulla libertà di stampa denunciate dall’articolo, c’erano anche prima, non sono novità introdotte dal decreto mastella.

    NON che il decreto Mastella non abbia introdotto novità.

    Basta leggere il post e si capisce perfettamente il senso.

    Fammi sapere piuttosto le tue obiezioni.

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