Effet de légèreté
In principio fu “Cannes è discriminatorio e ignora le donne” e allora toccò alle Marilyn, alle Dunaway, alle Vitti, alle Binoche, alle Bergman, lavare l’onta dell’oblio incartando il Palais e ogni altro luogo nei giorni del festival dentro significativi manifesti esaltanti bellezza eleganza e bravura mentre le Campion, le Varda le Garcia, le Jodie Foster, cercavano il riscatto nei cartelloni del Concorso, del Certain o della Semaine. Poi due anni di pausa con Marcello e i suoi occhiali e Michel sulle scale della villa di Malaparte e ora di nuovo una donna, Claudia Cardinale, entusiastica presenza danzante su fondo fragola. Immancabili polemiche sulla foto che, a quanto pare, sia stata ritoccata per migliorare le gambe o che so io. Lei però, come d’abitudine, è definitiva a mezzo dichiarazione efficace e direi anche fulminante.
Il s’agit d’une affiche, qui au-delà de me représenter, représente une danse, un envol. Cette image a été retouchée pour accentuer cet effet de légèreté et me transpose dans un personnage ; c’est une sublimation… Le souci de réalisme n’a pas lieu d’être ici, et, féministe convaincue, je n’y vois aucune atteinte au corps de la femme.»