A Ciascuno il suo (cinema)
Tsai Ming Liang, Malesia , Gus Van Sant, America ,Roman Polanski Francia, Manoel de Oliveira, Portogallo , Amos Gitai, Israele, Atom Egoyan, Canada , Walter Salles, Brasile, Alejandro Gonzalez Inarritu, Messico , il presidente di Cannes Film Festival Gilles Jacob, Elia Suleiman, Palestina , Theo Angelopoulos,Grecia Takeshi Kitano, Giappone ,Michael Cimino America , Jane Campion Nuova Zelanda, Hou Hsiao-Hsien Taiwan , Raymond Depardon Francia , Bille August Danimarca , Wim Wenders Germania, Ken Loach, Gran Bretagna ,Ethan and Joel Coen America, Nanni Moretti Italia,Claude Lelouch,Francia , Andrei Konchalovsky Russia , Aki Kaurismaki,Finlandia , Chen Kaige Cina , Abbas Kiarostami Iran,David Cronenberg Canada,Jean-Pierre Dardenne, Belgio, Luc Dardenne Belgio, Wong Kar-Wai, Cina , Olivier Assayas Francia, Raoul Ruiz,Cile.
Ritratta nella foto di gruppo, la crème de la crème dei vincitori delle precedenti edizioni di Cannes .Sono loro i prestigiosi autori di un film a episodi dedicato al tema delle sale cinematografiche (casette in mezzo alla campagna, palazzi scintillanti).In tre minuti (formato obbligatorio) ogni regista ha raccontato il luogo delle sue e delle nostre visioni. Le sale cinematografiche, quasi sempre vuote e buie, rivivono attraverso, simbolismi, nostalgie, genialità burlesche, tenerezze, stramberie, dichiarazioni d’amore a Fellini, Chaplin e ai fratelli Lumière e citazioni prelevate da commedie americane ed elargite a piene mani insieme a spezzoni della Giovanna d’Arco di Dreyer in un accostamento niente affatto casuale. C’è Jeanne Moreau che diretta da Anghelopulos cerca e infine trova un uomo, uno spettatore che prende a martellate il vicino, un vecchio cinese che cerca di vedere un film che continuamente si rompe fino a prendere fuoco (la celluloide… ed è subito omaggio ai proiezionisti ) c’è Fred Astaire che canta Heaven danzando nella notte, ci sono padre e figlio che nel dubbio se andare o meno al cinema infine scelgono di andare allo stadio, c’è Nanni Moretti che parla di sè,di sua madre, del piccolo Pietro e del dismesso cinema Arlecchino di Roma. Una sarabanda di talenti, culture, modalità fanno di questo film dall’andamento necessariamente altalenante il migliore omaggio alle sessanta primavere del festival di Cannes. Chacun son cinéma :
Trois minutes de Theo Angelopoulos
Recrudescence d’Olivier Assayas
The Last dating show de Bille August
The Lady bug de Jane Campion
47 ans après de Youssef Chahine
No translation needed de Michael Cimino
World cinema de Joel & Ethan Coen
At the suicide of the last Jew in the world in the last cinema in the world de David Cronenberg
Dans l’obscurité de Jean-Pierre et Luc Dardenne
Rencontre unique de Manoel de Oliveira
Cinéma d’été de Raymond Depardon
Artaud double bill d’Atom Egoyan
Le Dibbouk de Haïfa d’Amos Gitai
The Electric princess house de Hou Hsiao-Hsien
Anna d’Alejandro Gonzalez Inarritu
Zhanxiou village de Chen Kaige
I travelled 9 000 km to give it to you de Wong Kar-Wai
La Fonderie d’Aki Kaürismaki
Where is my Romeo ? d’Abbas Kiarostami
One fine day de Takeshi Kitano
Dans le noir d’Andrei Konchalovsky
Cinéma de boulevard de Claude Lelouch
Happy ending de Ken Loach
It’s a dream de Tsai Ming-Liang
Diario di uno spettatore de Nanni Moretti
Cinéma érotique de Roman Polanski
A 8944 de Cannes de Walter Salles
Le Don de Raul Ruiz
Irtebak d’Elia Suleiman
First kiss de Gus Van Sant
Occupations de Lars Von Trier
En regardant le film de Zhang Yimou
Il cinema è un’avventura collettiva, perché come ha detto molto bene Walter Salles, un film viene fatto visto e giudicato insieme ad altri .Questo il senso dell’omaggio che Cannes Filmfestival ha voluto tributare alle sale cinematografiche come luoghi di aggregazione e di fruizione.Vedere o sentire qualcosa insieme a persone che non si conoscono, nello stesso luogo e nello stesso momento resta un’esperienza umana importante.Le belle parole di Roman Polanski non mancano di colpire nel segno,mentre a Roma stiamo per perdere,vittima della speculazione edilizia, il cinema Maestoso.
Un pensiero su “A Ciascuno il suo (cinema)”
Polanski ne ha dette anche altre di parole. Ai giornalisti, andandosene via dalla conferenza stampa. Ha detto schifatissimo che le loro domande erano povere e che forse li ha appiattiti l’uso del computer.
Anche a Napoli se ne sono perse molte di sale gloriose. Ricordo il Fiorentini, vicino alla federazione pci, dove spesso si tenevano convegni politici e comizi vari.
Al Vomero alcuni sono stati soppiantati da supermercati e pare che tra poco anche l’Arcobaleno passerà a miglior vita: un garage.
Che devo dire, a me le multisale non piacciono, sembra l’Auchan del cinema.