Epilogo
Attenzione alla voluttà o (a scelta) alla lussuria . Do you something to me … la voce di Marlene Dietrich a introdurre il fim di Ang Lee Lust Caution che infine si è aggiudicato il Leone d’oro per miglior film e migliore fotografia. ..something that simply mystifies me . Cole Porter.Tanto per definire l’epoca, gli anni 40. Siamo a Shanghai : un gruppo di giovani (e simpatici) cospiratori – attori dilettanti prestati alla lotta armata – trama per assassinare Yee Lee, un uomo politico venduto agl’invasori giapponesi.Il piano passa per una giovane donna che dovrà rendere più facile l’agguato, diventando l’amante del Perfido Traditore. Lei Wang Jiazhi è del tutto inesperta in materia di sesso ed arti seduttive (sarà il suo punto di forza!) tanto che la cellula tenta finanche un po’ di training. Un vero disastro. Di qui (cioè dall’avventurismo più smaccato) parte la vicenda e scaturiscono quelle scene erotiche definite da quasi tutti i commentatori torride, per via di quel pò di bondage e di sadomaso che un simile tipo di relazione suggeriva già dai tempi del Portiere di notte . Anche qui infatti l’elemento maschile, di mestiere fa il torturatore . Va da sè, che in tutti questi incontri tra cuscini, frustate e odio-motore-della-passione-erotica, lo spettatore perde di vista l’obiettivo politico e si avventura nei meandri dell’ (imprevisto!) innamoramento,( lui della pudicizia di lei e lei delle solite cose), rimanendone irrimediabilmente invischiato causa straordinaria abilità del regista nel tessere, fotogramma dopo fotogramma, la sua trama (o trappola) . Un film meritevole di ogni attenzione, bravi gli attori, bella la fotografia, elegante l’insieme ( e non deve essere stato facile con tutto quell’hard in giro).Conclusione : come il Maestro Kitano insegna, questo film è una felice contaminazione di molti generi thriller,politico,erotico,sentimentale (melò?)ben frullati, ottimo e adatto ad essere lanciato sul mercato globale, pur restando un prodotto di qualità. Incomprensibili invece le delusioni di chi si aspettava esiti diversi dalla giuria.
Il senno di poi In realtà nessuno conosce i criteri di selezione che Marco Múller prima e la giuria dopo, hanno adottato nella selezione dei film. Per questo ogni discorso è vano, compreso quello secondo il quale i film italiani in gara nella sezione principale, fossero meno belli di quelli sparsi nelle sezioni minori, poichè la competizione diretta con i De Palma o gli Ang Lee o i Rohmer, avrebbe rovesciato completamente le prospettive e messo in difficoltà anche La ragazza del lago o Non pensarci o Valzer esattamente come è accaduto per i film in concorso ma questi sono gl’inconvenienti di una gara a carattere internazionale nella quale si amplificano, nel confronto, le differenze. Non solo di talento . Vero è anche che i nostri critici non credono nel cinema italiano, esattamente come i loro predecessori non hanno creduto nel neorealismo o in Antonioni o nel Bertolucci degli esordi e se da una parte non si fa che lamentarsi della carenza nelle sceneggiature, di temi civili o di analisi approfondite della società, dall’altra ci si affretta a tacciare di provincialismo tentativi anche ben riusciti di analisi su mafia, corruzione e incomunicabilità.Le opere italiane in concorso di questo si sono occupate,onestamente, senza coloranti. Non meritavano le stroncature che hanno ricevuto.Troppe e troppo spesso gratuite
Bernardo Bertolucci il suo cinema (impegno, talento, anima e poesia) e le sue battaglie per una legge di sistema.Rievoca Pasolini e Godard ma la nostalgia è qualcosa che non gli appartiene,perchè Pasolini e Godard vivono nel suo cinema e con maestri simili non si può non guardare avanti .Maltratta senza mezzi termini la televisione (in un’ intervista televisiva) senza concedere attenuante alcuna ,non addolcisce la pillola,non premette,non si scusa,non offre mediazioni.Guarda dritto nell’obiettivo e alza persino leggermente la voce per chiarire che la responsabile delle derive sottoculturali è proprio lei,la televisione. E’ un sollievo ascoltarlo e infine una gioia veder premiato il suo lavoro.Leone d’oro del settantacinquesimo anno.E la promessa di un nuovo film.Speriamo.
6 pensieri riguardo “Epilogo”
O.T.: è morto il rosso pompeiano….
…sostituito da un adorabile stile socialismo reale.Collezione Autunno inverno…intramontabile sol dell’avvenir…più tardi verrò a rilasciare le annotazioni estetiche in loco.
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speravo in un commento di questo tipo…..la mia fatica non è poi stata inutile…..
Capelli cambia look, ma rimane indubbiamente nel suo stile sobrio e poco appariscente. Paura … … …
il cary grant del web…
Se, er marmotta de la majana……..
:-)))))))))))))))))))))))