Cul de Sac II (processi all’aria aperta)
Sarà anche una personale fissazione ma nella vicenda di Catanzaro, la fuga di notizie , che secondo Antonio Di Pietro non dovrebbe essere condannata perchè nel caso di Politici indagati, i cittadini hanno diritto di sapere, rischia di produrre effetti indesiderati, paralizzando le indagini sull’Inchiesta Why not. Proprio quello che non si voleva accadesse nell’interesse comune. Intanto a chi è giovata la bagarre? I cittadini non hanno capito granchè se non che il Guardasigilli ha probabilmente tentato di trasferire l’inchiesta quando ha scoperto, dai giornali, di essere indagato. Il che non è nemmeno detto, ne’ potrà mai dirsi, visto che oltre a non esserci con i tempi – l’ispezione è stata disposta prima che Mastella fosse indagato – nessun atto compiuto dal Ministro è eccepibile dal punto di vista formale o fuori dalle sue prerogative, che De Magistris era sotto ispezione anche ai tempi di Castelli , che l’inchiesta è stata avocata su iniziativa autonoma del Procuratore Capo e proprio a causa del clamore mediatico nonchè del presumibile conflito tra il magistrato titolare e il Ministro, e soprattutto che i processi alle intenzioni e le malizie servono ad alzare polveroni di cui francamente non abbiamo bisogno, tantomeno giovano alle indagini . Ciò detto non si capisce bene perchè Mastella dovrebbe dimettersi visto che a suo carico non emerge, almeno fin qui, proprio nulla.Da questo punto di vista anche l’invocazione di Cesare Salvi – o l’inchiesta torna a De Magistris o andiamo tutti a casa – appare incomprensibile. In tutto ciò, il minimo che possa fare il Capo dello Stato è preoccuparsi per le sorti dell’inchiesta che passando di mano in mano rischia di arenarsi. Alla fine della fiera, atteso che il Consiglio Superiore della Magistratura deve ancora pronunciarsi, la fuga di notizie, che impropriamente passa per diritto all’informazione, ha prodotto solo danni. I processi in piazza negano l’essenza del Diritto che è tale proprio per sottrarre il giudizio agli Umori e ai Poteri.O si corregge il tiro o questo diventa un altro gigantesco cul de sac, non tanto per il Governo quanto per l’ interesse di tutti.
6 pensieri riguardo “Cul de Sac II (processi all’aria aperta)”
Questo post mi ha interessato e mi è piaciuto a tal punto che ho deciso di ripubblicarlo sul mio blog, se è un problema mi scuso e ti prego di contattarmi.
Aloha – StefsTM
Fai pure Ste,che problema c’è?
Due sole obiezioni:
Il fatto che un’ ispezione sia programmata da prima dell’ inizio di un’ indagine non è molto significativo nel momento in cui l’ indagato è il Ministro ed ha verosimilmente conoscenze di rilievo in palazzi e palazzacci (è troppo malizioso pensare ad una soffiata?).
La seconda…il fatto di essere nel mirino prima di Castelli e poi di Mastella per me è un grosso merito…
Non entro nel merito volutamente,il campo delle supposizioni (e delle personali antipatie) sarebbe infinito e configurabile in ogni direzione (magistrati,ministri , intere procure etc).E comunque oggetto delle ispezioni che sono condotte e riverificate da magistrati è il corretto andamento procedurale e amministrativo,non il merito delle inchieste. In realtà io credo che la fuga di notizie non solo non giova alle indagini (il cui svolgimento rappresenta il vero interesse comune) ma prefigura un percoso all’interno del quale,vuoi per comprensibile ignoranza delle procedure (che sono complesse) vuoi per incompletezza (abbiamo elementi assai parziali),tutte le strumentalizzazioni diventano possibili.Ci sono magistrati che indagano per anni in silenzio e riescono a portare a compimento il lavoro con successo.Quando si hanno invece rapporti troppo disinvolti con i media ovvero non si sorveglia sufficentemente sulla segretezza degli atti , succede quel che succede.Invece sarebbe bene, in ogni caso chiarire, ipotesi al momento remota, visto il casino.
E’ vero, la fuga di notizie è generalmente un danno e non può essere la regola, ma in certi casi evita che la gente continui ad ignorare prepotenze ed abusi di potere che in alcuni casi possono essere combattuti…è altrettanto ovvio che cmq le procedure devono rimanere segretate e che chi fa uscire le notizie va punito.
Si può aspettare la fine dell’udienza preliminare,l’informazione è più completa ma soprattutto non si offre modo a chi è indagato di inquinare le prove.Tra quelli che vengono a conoscenza degli atti, non ci sono solo i cittadini ma anche gl’interessati e sapessi il tempo quanto può rivelarsi prezioso per rovesciare le carte in tavola o per fuggire o per costruire prove…