Sed è una terrorista ( les liaisons dangereuses)

Sed è una terrorista ( les liaisons dangereuses)

V day

Ho frequentato le scuole insieme a molti ragazzi che di lì a breve, avrebbero aderito  alla lotta armata, con alcuni  ho intrattenuto relazioni superficiali, di altri sono stata amica. Quando me ne è stato chiesto conto, ho dimostrato non solo la mia contrarietà all’uso della violenza ma anche la mia completa estraneità a qualsiasi fatto criminoso avesse visto il coinvolgimento dei miei conoscenti e i miei amici. In ogni caso si è potuta appurare la mia inconsapevolezza. E’ tardi oramai per coltivare aspirazioni a cariche pubbliche, tuttavia quando si parla di me, non m’interessa che siano taciute le mie relazioni ma vorrei che, insieme ad esse,  si precisassero fatti e contesti. Ecco perchè :

E’ un fatto che Renato Schifani abbia intrattenuto relazioni con Nino Mandalà, futuro boss di Villabate, nel 1979, come pure è vero che dopo vent’anni  Mandalà venne accusato di mafia. Ed è ancora vero, linguaggio colorito ed epiteti gratuiti, a parte, quello che dice Travaglio e cioè che i fascistelli di destra e di sinistra e di centro che mi attaccano ancora non hanno detto cosa c’è di falso in quello che ho detto.Credo infatti che nemmeno Schifani abbia mai negato le relazioni  di allora. Eppure questo per Travaglio è sufficiente per convincere il pubblico che il presidente del senato sia in odore di collusione con la mafia. Esattamente come chi scrive potrebbe essere stata in odore di terrorismo.Travaglio racconta fatti ma non dice che delle presunte connessioni mafiose di Schifani non si parla semplicemente  perchè ulteriori approfondimenti non hanno condotto oltre quella relazione del 1979. Il metodo mi ricorda vagamente quello adottato con Mastella. L’imprenditore vorrebbe un appuntamento col politico – evento abituale e di per sè innocentissimo – e da ennesima intercettazione si apprende che lo sventurato rispose "Mandamelo". Tanto basta per imbastire un paio di trasmissioni su presunti intrighi del politico con l’imprenditoria. Ecco qui che il giornalismo, soi disant, d’informazione, diventa immediatamente  giornalismo d’opinione. Tanto basta per collocarsi a buon diritto nelle pagine più ambigue del  Costume Nazionale rompendo il paradigma travagliesco della tutela dei cittadini da una stampa e da una televisione  mercenaria o asservita al potere. E se si vuole un’idea di quanto sia socialmente utile un simile metodo, basta fare una ricognizione dei blog in cui sulla scorta di quanto sostenuto nella trasmissione Che tempo che fa, già si afferma di essere governati senza più speranza e senza tutela dai mafiosi. L’ultimo divertimento in città è disperarsi senza vedere mai una via d’uscita. Se invece si volessero tirare le somme su quanto di utile ha prodotto il furor di popolo derivante dalle denunzie della scorsa stagione, basterebbe guardare l’elenco dei parlamentari e le new entry per capire che simili operazioni sono strutturate per lasciare le cose come stanno. Non promuovono cambiamento, in compenso producono senso d’impotenza e frustrazione. Queste agenzie del risentimento lavorano ad un cattivo giornalismo,ne fanno una malattia della democrazia e non una risorsa. Si fanno pratica scandalistica e proficuamente commerciale alle spalle di un’energica aspettativa sociale che chiede ai poteri di recuperare in élite integrity,in competenza,in decisione.Trasformano in qualunquismo antipolitico una sana e urgente,necessaria critica della classe politica istituzionale ( Giuseppe D’Avanzo. La lezione del caso Schifani. Repubblica del 13 maggio 2008 ). Abbiamo davvero bisogno di tutto questo? E soprattutto possiamo tollerare che nel servizio pubblico si giochi con la buonafede di chi, inconsapevole dei fatti, si mette in ascolto per saperne di più ? Quale libertà è stata offesa se non quella del pubblico che, oltretutto, paga il canone?

11 pensieri riguardo “Sed è una terrorista ( les liaisons dangereuses)

  1. Ottimo ragionamento, farebbe più piacere ascoltarlo dal Sig. Schifani il quale i mezzi per farsi ascoltare li ha e gli vengono messi a disposizione (anche quelli del pubblici pagati col canone). Trovo giusto che se si dica Tizio è stato “in odore di” -mafia, terrorismo, fascismo, scoutismo- ci sia diritto di replica. Mi è insopportabile l’abbaiare incessante e prepotente nei confronti di Travaglio. Purtroppo l’idea che il pubblico possa arrivare a conclusioni errate -comportamento comune agli ingenui, ai bimbi o ai disinformati- è valida e condivisibile. Quello che è certo però è che non si può pensare che tutto il pubblico pensi allo stesso modo. Qui sta la chiave di volta nell’intervento di Travaglio: il formarsi un’opionione dovrebbe essere il risultato di un processo razionale e critico delle fonti. Se le fonti sono al livello dei tg nazionali, l’intervento di Travaglio non può essere considerato peggiore, al massimo uguale.

    Aloha StefsTM

  2. Il polverone non serve mai, mi piacerebbe sapere se le inchieste di Forleo e De Magistris passando di mano in mano anche ( ma non solo) a causa dell’eccessiva esposizione mediatica, riusciranno mai a concludersi…mi piacerebbe sapere se arriveremo mai a capo della vicenda Schifani.Mi piacerebbe sapere quanto rende fare il martire e quanto fare il giornalista come tutti gli altri ….e così di seguito.

    Tutte queste cose ho la sensazione che mai saprò. E la colpa non sarà certo tutta da imputarsi ai Poteri Forti

  3. Un uomo, per di più delle istituzioni, deve essere esente da ogni sospetto. E’ un dovere del presidente del Senato spiegare la ‘vicenda’ e del Tribunale civile, eventualmente, perseguire Travaglio. Questa è normalità.

    giò

    (bel blog)

  4. Ma il giudice non aprirà indagini sulla presunta appartenenza di Schifani a organizzazioni mafiose.

    Non è così che funziona una querela per diffamazione.

    I fatti in esame concernono le famose amicizie datate 1979 e rispetto alle quali non ci sono dubbi: le hanno citate l’Espresso, la Repubblica,Travaglio, Peter Gomez e quant’altri. Ne’ Schifani le ha negate.

    Ma nessuno di questi soggetti ha mai appurato nulla oltre a quanto già noto.

    Al giudice penale è demandato il compito di accertare la diffamazione sulla scorta di quei fatti e se il modo in cui sono stati usati costituisca offesa all’onorabilità di Schifani.

    Il punto rimane sempre il modo di fare informazione. Che deve essere corretto : i fatti distinti dalle opinioni altrimenti si fa un cattivo servizio alla democrazia.

    Io spero che nessuno sia punito e che Travaglio,con il quale spesso dissento per questioni di metodo, continui a svolgere il suo lavoro. Ma soprattutto spero che dei tribunali non si faccia uso indiscriminato.

    Se continua così le udienza si terranno ai giardinetti perchè le aule non saranno più sufficienti a contenere le richieste.

  5. e io che manifestavo per sbaglio insieme agli anarchici nella mia gioventù ;-)))) Sed credimi le schede le fanno dove porta il vento …

  6. assento a quanto dici e la reazione generale alle parole di Travaglio è un’indicazione di quanto noi diventiamo sempre più preda della semplificazione.

    ciao

    cris

  7. qui la antipatica e imprecisa reazione di un nervoso Travaglio su Repubblica.

    Sul giornalismo si impara di più dalla sua risposta che dall’articolo di D’Avanzo… in negativo.

  8. Si, lui continua a dire che Schifani è stato amico di Mandalà come se qualcuno avesse detto il contrario.

    Polito ieri sul Riformista ( non l’ho visto on line) pregava la destra di non cacciare Travaglio e Santoro in quanto portafortuna di Berlusconi.

    Io invece che non sono mai maligna, questa volta credo che Di Pietro and co vogliano diventare l’Opposizione Opponente Pura e Dura andando a ricoprire posti vacanti…ma tra lui e l’IDV riescono ad essere solo penosi.Oggi in Parlamento, non un cenno ai salari o alle pensioni.In questo paese,a sentire loro, pare che abbiamo un solo problema.Mi domando chi siano i loro elettori visto che possono permettersi tanto lusso.

  9. 1 % di sinistra radicale che voleva dare un voto utile senza darlo al Pd, 1 % di elettorato Pd che era scontento della linea morbida e voleva sentirsi maggiormente rassicurato sull’opposizione a Berlusconi, e un altro 2 virgola qualcosa di zoccolo duro, di quelli che hanno votato Di Pietro nonostante fosse amico di De Gregorio (e mo’ ce vo’)

  10. Condivido il tuo post in ogni sfumatura ( non vorrei mai ricordare di aver scambiato, negli anni ’70, per vicissitudini tanto antiche quanto casuali, il numero di telefono con quel Carlo Fioroni, poi pentito…) !

    Quanto a Di Pietro-lancia-in-resta, figuriamoci se non si è ritagliato un ruolo…

    Basta leggere sul suo blog gli O-sanna Heysanna Sanna .. rispetto alla sua posizione sul caso Travaglio! ( Bravo Tonino, Forza Tonino ci sei solo tu, ormai)!!! vabbeh…;-)

  11. Travaglio dice spesso di aver perso una sola querela in carriera… vista la piega che sta prendendo la polemica con D’Avanzo, mi sa che a breve ne perderà un altro paio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.