Isabellissima e la grande depressione
Gli amanti dell’eccentrico, potranno con questo film – la Canzone più triste del mondo -appagare i loro desideri di novità e sperimentazione, immersi, come si troveranno in un mescolio in salsa postmoderna di generi e stili – musical, espressionismo tedesco, circo, cinema muto – ovvero nel bianco e nero che scintilla o in quello che quando perde smalto, vira al claustrofobico, alla definizione delle ombre e viene, su iniziativa del regista, squarciato dall’ irruzione del colore. Ovvero potranno divertirsi a rintracciare – attività cinefila per eccellenza – nella pletora di citazioni disseminate ad arte dal talento antiquario del regista Guy Maddin, i film di riferimento.
Tema: la Grande Depressione e il proibizionismo che stanno uccidendo l’attività di una fabbrica di birra a Winnipeg e la manageriale iniziativa della proprietaria Lady Helen Port Huntley, di organizzare il concorso La canzone più triste del mondo allo scopo di risollevare le sorti della cittadina e dell’Impresa. Intorno a Lady Helen si muove un campionario di divertenti personaggi : l’ ex amante della stessa Helen, produttore arrogante e fallito di Broadway con la sua fidanzata ninfomane, il di lui fratello che ha perso la famiglia in Serbia e punta alla ninfomane e infine il padre divenuto alcolista per amore. (sempre di Helen) Il passato che ritorna, con l’occasione del concorso, regala irresistibili episodi e colpi di scena : Helen per esempio ha perso le gambe in circostanze – diciamo rocambolesche – e il responsabile dell’incidente sogna di farle dono di un paio di gambe di vetro piene di birra. E poi ancora : follia, potere, critica politica, amore, raccontati col doppio registro dei dialoghi che utilizzano linguaggi moderni ma con recitazioni da cinema classico, il tutto impresso su pellicola anticata.
Film passato cinque anni fa a Venezia nella sezione Nuovi territori, è approdato solo da venerdì nelle sale. Nel frattempo Maddin, regista sperimentale di belle realizzazioni e speranze nonchè gran cinefilo, ha avuto tempo di firmare ben cinque corti e due lungometraggi. Ma per come funziona la distribuzione qui da noi, già è tanto che sia arrivato, oltretutto in questa stagione che certo non è l’ideale per i lanci. Infine, onore al merito di due attrici che sanno quel che fanno : Isabella Rossellini e Maria de Medeiros ( regista del Resto di niente…altro film dimenticato). Belle, brave, divertite e in parte, concorrono alla riuscita di questa piccola perla confezionata con il piacere perfezionista ed estetizzante di un innamorato del proprio mestiere.
The saddest music in the world è un film di Guy Maddin. Con Mark McKinney, Isabella Rossellini, Maria de Medeiros, David Fox, Ross McMillan. Genere Musicale, colore 99 minuti. – Produzione Canada 2003. – Distribuzione Fandango