Lei

Lei

Georgia 04

La ramazza poggiata in un angolo le deve essere  servita ad attenuare il senso di devastazione e di angoscia che segue la visione del disastro. Una fatica, quella di ammucchiare i detriti negli scatoloni che può sembrare ridicolmente inutile, in specie dopo il passaggio dei raid aerei. Tanto più che la foto è stata scattata ieri l’altro, in pieno conflitto. Ma quella corvée obbedisce alla sua ansia di un barlume di normalità  e contemporaneamente imprime in concretezza, la cifra del suo essere in ogni caso presente. L’unica pratica che, qualunque cosa accada, le rimane fedele è la cura della casa e dei suoi. Cercare di ripristinare un po’ d’ordine, le deve essere sembrato un passaggio indispensabile a qualsiasi ripartenza. Non so se la donna che siede al centro di questa stanza, sia osseta, georgiana o cosa, ne’ è importante conoscere quale tipo di bombardiere le abbia procurato tanto dolore. So che la non richiesta compostezza di questa autentica vittima di un congegno infernale, incute rispetto. Vorrei inviare migliaia di copie di questa foto ai patiti degli schieramenti, del Risiko Internazionale, degli scacchieri e dei nuovi confini tra oriente e occidente. E naturalmente ai negoziatori, che abbiano sempre innanzi agli occhi la concreta sofferenza delle vittime.

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