I conti con il passato
Mi pare che Cossiga, nella lucidissima intervista rilasciata ieri a Quotidiano Nazionale, abbia chiarito a sufficienza quali intenzioni e strategie sottendesse la gestione dell’ordine pubblico, all’epoca della propria missione di responsabile degl’Interni. Ragione di più per continuare ad interrogarsi e a discutere su quel passato, senza censure, o rimozioni magari istigate da ricatti che hanno a che fare più con il presente dibattito politico, che con la ricerca della verità.
L’indagine è tanto più necessaria quanto più coni d’ombra ancora offuscano lo scenario e ne inibiscono la piena comprensione. Al di là di ipotesi fantasiose o complottiste, va precisato che di quel periodo noi conosciamo – l’ha ribadito mille volte Maria Fida Moro, – solo le verità processuali, niente di più.
Preoccupante dovrebbe essere dunque, la posizione del ministro della cultura Bondi che – senza avere visto il film – ha dichiarato, l’estate scorsa, le sue intenzioni di rifiutare il contributo pubblico a documentari o fiction che indagando sul tema del terrorismo ne coinvolgano i veri protagonisti. Ho dato precise disposizioni perché in futuro lo Stato non finanzi più prodotti filobrigatisti . Altrettanto inspiegabili sono le timidezze e i pudori dei responsabili del Festival del Cinema di cui il film " Il sol dell’avvenire " è ospite nella sezione L’altro Cinema Extra-CineClub/Il Cinema del Reale , ad ammetterne la presenza nel Programma.
Soprattutto perchè, a scanso di equivoci, nessuna esaltazione della violenza, ne’ toni trionfalistici, ne’ allusivi, ne’ mitizzazioni rievocative vi sono contenute. L’ambiguità non ha cittadinanza in questo lavoro che s’incarica di ricostruire con attenzione, il clima di quegli anni, partenza necessaria per ogni indagine storica che si rispetti.
E nel clima di quegli anni, insieme agli efferati delitti compiuti dai terroristi, non mancavano degenerazioni istituzionali, stragi immotivate, momenti di inaudita repressione. Raccontare questo, significa giustificare il terrorismo? Significa considerare l’intero fenomeno come una reazione alla violenza dello Stato? Ma nemmeno per idea.
Otto militanti delle lotte degli anni tra il 60 e il 70 – cattolici, socialisti, anarchici, comunisti – s’incontrano, trascorsi quarant’anni, nell’ Appartamento, cioè nel luogo in cui nel 1969, usciti dal Partito Comunista hanno condiviso la fase di riflessione che darà vita a scelte politiche differenti. Tra loro ci sono anche Alberto Franceschini, Tonino Loris Paroli e Roberto Ognibene, ex brigatisti che oggi hanno pagato il loro debito con la Giustizia, scontando interamente la pena. Lo stile rigorosamente documentaristico, svolge qui in pieno, il suo compito, enunciando i fatti senza aderire ad alcuna tesi, senza ammiccare allo spettatore, orientandolo su questa o quella interpretazione, ma ponendo problemi, aprendo senza indulgenze di sorta, uno spazio a questioni irrisolte.
Si va a vedere questo film ben sapendo che se ne ricaveranno sensazioni che sfiorano il fastidio . Come quando nel corso della proiezione si fa strada l’interrogativo se siano o meno le BR, un ennesimo ritratto dell’album di famiglia della sinistra italiana, non nell’accezione sciocca e riduttiva dei compagni che sbagliano ma come esito di una cultura e di una tradizione, sebbene in forma degenerativa. Ma questi fastidi sono neccessari : fare i conti con il passato, è in primo luogo un passaggio obbligato nella costruzione di un’identità. Sfuggire non servirebbe.
Liberamente tratto dal libro di Giovanni Fasanella e Alberto Franceschini Che cosa sono le Br, il Sole dell’Avvenire è un documentario dello stesso Fasanella e Gianfranco Pannone.
3 pensieri riguardo “I conti con il passato”
visto il clima, figuriamoci se verrà proiettato nelle sale.
Prossime tappe Livorno e Torino (al festival) altro non so, ma ti tengo informata, alle volte dovesse passare dalle tue parti.Stasera Baader Meinhof.
Qui tra il fatto che siamo circondati dai cortei…e questi film, pare d’essere tornati indietro.
Però cavoli, nessuno parla delle mamme delle elementari.(Okkupanti anch’esse).
gli universitari con la loro fantasia stanno rubando la scena.
E questi sanno anche maneggiare bene web e tv, tra poco su YouTube i filmati scorreranno a fiumi.
Oggi al TG3 parlavano del film sulla Baader Meinhof. Anche qua una bella atmosfera di polemiche e imbarazzi. Non molto tempo fa lessi un’intervista della figlia.