Détruire, dit-lui

Détruire, dit-lui

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Da una parte la vendetta passa per l’esecuzione a mezzo stampa della moglie ingrata oltre che visionaria e plagiata – quindi instabile e sciocca –  dall’altra la difesa  televisiva del farfallone amoroso, ingenuo e intruppone,  è affidata a dipendenti fedeli, coordinando le operazioni il legale di famiglia, onore e vanto del Foro di Milano – Milano sì, e non c’è Lodo, ne’ Ricusazione che tengano, la sentenza verrà emessa per competenza territoriale, ironia della sorte, propriomin quelle aule – nonchè Secondo leguleio d’Italia, giacchè il Primo, credo, non abbia ancor finito di vedersela con i servizi sociali.

Il gioco è quello antico – e assai comune –  di delegittimare lei, sottraendo al dibattito gli argomenti più brucianti e pericolosi contenuti nelle sue dichiarazioni – la sfrontatezza senza ritegno del potere che offende tutte, per esempio – e a trasformare l’intera partita nel puntatone di una delle tante Dynasty televisive. Vedi alla voce Una storia di corna . Per il resto si sfrutta il paradosso, l’enormità degli addebiti :

Monomaniacale? Infedele ? Narcisista? Pedofilo? Un uomo così paterno, spontaneo, generoso, affettuoso, galante. Suvvia.

Insomma si parla d’altro come sempre quando c’è di mezzo lui.

Un’occhiata alla stampa rosa – milioni di lettori – di questa settimana – soprattutto quella di proprietà – e il quadro si delinea per quel che è  : Chi  paragona il premier  a Pericle –  così sua moglie giustamente è costretta a diventare Aspasia – Diva e Donna intrattiene i più romantici  con i bei ricordi. Sempre la fine di un amore è. Novella 2000 e Oggi che sono del gruppo RCS, sono meno retorici e lacrimevoli mentre si contendono la palma del cali il silenzio, intanto pubblicano foto ed elenchi di favorite presidenziali nel corso del primo, secondo e terzo mandato.

Ma per tutti sono Veronica e Silvio, come dire : due di noi. Che a ben vedere, nell’ambito degli esercizi d’identificazione, sarebbe il pià difficile al mondo. Eppure funziona. Perché come ci viene ripetuto da commentatori saggi ed avveduti . La metà del paese è come lui, l’altra metà aspira a diventarlo. Comincio a pensare che senza Berlusconi il Paese di cui sopra non sarebbe migliore. Magari con qualche  possibilità in più di migliorare. 

2 pensieri riguardo “Détruire, dit-lui

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