Parola di Romano

Parola di Romano

ProdiSi può essere o meno d’accordo con la politica del Governo ma non si può negare che, dopo una settimana dominata da discussioni sui nuovi modi della comunicazione politica,l’apparizione di Romano Prodi in televisione, ci abbia riconciliato con il valore della Parola intesa come strumento per produrre  dialogo,e non come oggetto contundente da scaraventare addosso agli intelocutori.Adottare un registro improntato più che alla semplice pacatezza, a quella civiltà che s’incarica delle argomentazioni dell’altro senza dovere per questo  rinunziare ad un linguaggio dirimente,rappresentano una fatica che importa un retroterra culturale e politico che a Romano Prodi non fa davvero difetto,impresa resa ancor più  difficile in una televisione in cui fa più sensazione il costo della buvette che l’aver riportato a livelli accettabili ,il disavanzo primario.Sarà anche letargico, poco incline agli effettacci dell’arte oratoria o a quella d’indovinare la cravatta, il Presidente, ma è di tutta evidenza che al Fare Politico servono rigore,diligenza,chiarezza e coraggio, non le definizioni rifritte o le denunce strillate ma l’indicazione dei percorsi con i quali procedere al superamento degli ostacoli.Lì si determina la Differenza e in tal caso, il linguaggio attraverso il quale ci si esprime, non è mai neutro. Romano Prodi ci ha trasmesso un po’ di chiarezza sugli orientamenti del Governo, senza creare aspettative con annunci trionfali (che pure gli sono stati vivamente richiesti) e riuscendo a parlare di risultati raggiunti.Che non sono pochi ne’ di poco conto.Anche se per sua stessa amissione, molto rimane ancora da fare. Stamattina invece, leggo che gli si imputa di appartenere ad una classe politica tutta chiacchiere e televisione.Può darsi. Ma visto che le nuovissime invettive invitano a scegliere con quali chiacchiere stare,io non ho dubbi : sto con quelle di Prodi.

Belin, ma ti rendi cooonto?

Belin, ma ti rendi cooonto?

bollinogrillo

Questo il bollino di qualità che le Liste Civiche riceveranno  sooooolo se in possesso dei requisiti  prescritti.Informazioni,iscrizioni,sottoscrizioni sul Blog indicato .In attesa di ulteriori istruzioni ..oh …stay tuned eh..


Belinate (ovvero la perdita dell’innocenza)

Belinate (ovvero la perdita dell’innocenza)

 

Gli internauti di Grillo

 

Lei frequenta il blog organizzato su internet

da Beppe Grillo?

 

Lo frequento regolarmente

1,5
L’ho visitato qualche volta 10,3
Ne ho solo sentito parlare
24,5
Non lo conosco
37,5
Non uso internet 26,2

La prima belinata (lui,il Fenomeno, la chiamerebbe così) concerne  il potere dei blog, sul quale – tutte le occasioni sono buone – si scrive e si discute animatamente da una settimana . Invece, secondo quanto affermato da un sondaggio Eurisko, commissionato da Repubblica – il campione è di circa 1100 persone, prelevato tra i firmatari della proposta di legge d’iniziativa popolare –  per quasi il 90% degl’intervistati, Internet non ha avuto la rilevanza che gli si vorrebbe attribuire . La tesi mi sembra più convincente delle altre, non fosse altro perchè complessivamente l’attività di Grillo (spettacoli, comizi, interventi, esternazioni) ha una discreta risonanza nei media mainstream.Senza considerare che dal punto di vista interattivo,  il suo blog è abbastanza scombiccherato (tutti scrivono, nessuno legge e tutti si parlano addosso, almeno questa è la sensazione)

La seconda è strettamente connessa con la decisione di convogliare le energie, le istanze, la rabbia o quel che è, del V day, in liste civiche da presentare alle prossime Amministrative : “Le liste che aderiranno ai requisiti che pubblicherò sul blog tra qualche giorno avranno la certificazione di trasparenza “beppegrillo.it”. (dal blog di Grillo) Come dire, un imprimatur, un  marchio di qualità che consentirà alle liste col placet di utilizzare il nome e il sito del Fenomeno per la pubblicizzazione e il raccordo tra diverse realtà.Va da sè che tra i requisiti già anticipati, ci sarà l’essere incensurati (quindi niente Fenomeno) e il non essere iscritti ad alcun partito.Come si diceva qualche post fa, una forza in movimento priva di struttura e senza sbocchi immediati, è destinata ad avere vita breve . In questa accelerazione dei tempi però (le amministrative non sono vicinissime) unita alla decisione di non promuovere più iniziative, leggo un primo segnale di incertezza.Magari sbaglio.

La terza riguarda il Ministro Di Pietro e i suoi entusiasmi per l’iniziativa (qualsiasi iniziativa) assunta dal Fenomeno. Poichè la definizione preferita rispetto alle intemperanze della piazza, è ventata d’aria fresca, il pensiero non può fare a meno di inseguire il prezioso contributo offerto dallo stesso Di Pietro  in favore del  ricambio dell’aria istituzionale ( che forse un po’ gli competerebbe).  L’inclusione nelle liste dell’Italia dei Valori, del senatore De Gregorio, ne è stata l’inconfutabile  prova.

La quarta è la Perdita dell’Innocenza. Preparare le liste,indicare il sindaco,scegliere se correre da soli o all’interno di una coalizione, sono tutte  procedure ineludibili e proprie del sistema elettorale in vigore per le amministrative, piccole cose insomma, delle quali  le liste, con o senza certificazione di qualità, si dovranno incaricare. Un’ intensa stagione di trattative e, nel caso di accordi, di sconti e cedimenti, attende i nostri eroi. Alla fine vedremo chi vince,chi perde,e chi riesce a mantenere intatto il candore della Prima Ora.Tutto sommato pensavo che il clima di euforia durasse di più. (Ah sarò anche ripetitiva ma come non elogiare,anche in questo caso, il sistema maggioritario con doppio turno alla francese?)

Tabella del sondaggio Eurisko da Repubblica it.

Buonafede

Buonafede

Adesso l’ultimo gioco in città è rifare le bucce alla proposta di legge d’iniziativa popolare del Fenomeno, per rinvenire in essa, incongruenze di natura Costituzionale.Come se non fosse stato chiaro fin da subito, che per correre dietro agli sproloqui del Pifferaio, si sarebbero dovuti rivedere la Costituzione, i Codici e più di un  Principio Fondamentale. L’ultima –  rendere ineleggibile anche chi ha patteggiato – fa sorridere non fosse altro perchè,se così fosse, un ‘annosa questione giurisprudenziale, vedrebbe risolto ogni insito dilemma. Alle volte basta poco. A nessuno viene però in mente il nodo politico che sottace questo sventolio di proposte inattendibili. Con tutto il trionfalismo del quale una simile operazione non potrebbe mai fare a meno, si portano i cittadini  in piazza a combattere una battaglia persa in partenza.Si vuol forse fare della prevedibile sconfitta un ulteriore motivo di recriminazione? Il Sistema cattivone che boccia le buone, ancorchè scritte con i piedi, leggi ? Se così fosse si tratterebbe di una discreta manipolazione. A proposito di democrazia. Diretta, per giunta. Credo  improbabile che al Fenomeno sia sfuggita l’illegittimità di alcune proposte cardine – Parlamento pulito! – E come ? Un calcio al  Principio di  Garanzia e un altro a quel particolare irrilevante che è l’interdizione dai pubblici uffici, perpetua o temporanea che sia . In fondo  a che cosa serve la magistratura? Per questo le accuse di populismo impallidiscono di fronte alla smaccata Malafede. Prepariamoci al peggio : questo è solo l’anticipo di future battaglie giustizialiste, quelle che in genere servono solo a stabilizzare il Sistema e a mettere in croce i poveri cristi.

Spiace dirlo, i reati sono tutti odiosi (anche l’abusivismo ) ma,lista alla mano e a ben vedere, i 23 parlamentari definiti wanted , tranne che per un caso , difficilmente sono stati condannati per pene superiori a due anni, tale durata non consegue l’interdizione dai pubblici uffici (quindi l’ineleggibilità). Tre anni  per l’interdizione temporanea e cinque per quella perpetua, sono i limiti fissati dalla Legge.Io non credo giovi a nessuno la sensazione di vivere vittime del costante arbitrio, per di più avallato da Istituzioni preposte a nostra tutela e dal  Parlamento.La cosa più seria che ci si possa augurare, è il ripristino del voto di preferenza.E che siano i cittadini a decidere.