Cambio stagionale ( con bilancio di previsione)

Cambio stagionale ( con bilancio di previsione)

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L’idea di un template meno drammatico e più estivo,è stata accantonata subito per mancanza di tempo : il color oro del testo, in caso di trasformazione,si sarebbe rivelato impegnativo oltre il consentito ed allora ho rinunziato,almeno per il momento.Un orribile ruolino di marcia, impone saggezza nel dosare i tempi.In compenso ho trovato un titolo nel quale è contenuta anche l’impressione che  della blogopalla ho maturato in un anno di militanza nel settore.Non dirò oltre, a parte la personale difficoltà di trovare stimoli nelle riflessioni collettive (la carta stampata continua, quantunque esperienza individuale, a detenere il primato) e a trovare argomenti sui quali riferire e che non appartengano esclusivamente al mio particolare che immagino poco interessante per gli altri.Archiviata l’idea del consuntivo e lungi da me le abusate considerazioni sul virtuale e relative dinamiche,dirò che il brodo ristretto è godibile quando la molteplicità degl’ingredienti si mescola e senza appiattimenti  trova una sintesi felice e saporita e che, in particolare, il court boullon, banalmente realizzato con sedano-carota-vino-prezzemolo e alloro ( ma che ci tiene quell’alloro) rende glorioso il risultato di cottura del più banale dei pesci d’allevamento.Così sia.Nella speranza di vivere stagioni interessanti come da noto augurio cinese,e di saperne cogliere sempre i diversi aspetti, compresi quelli infinitesimali o “scomodi” o contraddittori,proseguo con la cucina di court boullon a modo mio ma con l’idea sempre presente di commensali da entusiasmare.

Nell’immagine uno degli allestimenti pubblicitari più divertenti di Cannes 2007

L'aria che tirava

L'aria che tirava

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Se Lotta Continua fosse stata quel che dichiara oggi Cossiga e cioè una banda di ragazzini il cui leader era Sofri e il cui servizio d’ordine era guidato dall’attuale sottosegretario alla Giustizia Luigi Manconi, proveniente dal circolo dell’Azione cattolica di cui io ero presidente a Sassari. Come si può pensare che gli eredi di Mario Scelba si affidassero, addirittura per commettere un omicidio, a gente che al massimo avrà compiuto qualche esproprio proletario?  non tornerebbero i conti con l’imponenza della macchina repressiva che l’allora Ministro dell’Interno scatenava indifferentemente contro i militanti e i dirigenti  di LC  e quelli di altre formazioni.L’assassinio di Francesco Lorusso non è che uno dei tanti esempi.Le dichiarazioni di Adriano Sofri, possono far cadere dalle nuvole solo le anime belle e quelli che non c’erano .A tal proposito le parole di Gerardo D’Ambrosio,già titolare dell’inchiesta sulla morte di Pinelli (che si concluse con lo scagionamento del commissario Calabresi) offrono un quadro esauriente sul ruolo degli apparati di sicurezza all’epoca dei fatti cui si riferisce Sofri .Ovviamente la responsabilità della rivelazione è tutta di Sofri. Ma certamente l’ufficio di D’Amato si muoveva in modo spregiudicato e occultò le prove concernenti diversi attentati. I suoi uomini filtravano i risultati delle indagini di polizia e facevano arrivare ai magistrati solo quello che volevano Che abbiano tentato di influenzare e manipolare l’estrema sinistra, come avevano fatto con l’estrema destra, non mi sorprenderebbe affatto.Nulla si sa della proposta in questione, ne’ la tardiva rivelazione può essere addotta come indizio di poca credibilità, data la complessa vicenda giudiziaria che lo ha visto protagonista negli ultimi anni e il fatto  che comunque  i riscontri oggettivi  tempestivamente prodotti – foto e testimonianze -circa l’uccisione di Giorgiana Masi,non hanno portato ad alcuna acquisizione in termini di verità.Tuttavia Adriano Sofri per l’onestà intellettuale che lo contraddistingue,farebbe bene a charire quanto affermato, poichè l’intera vicenda,di tutto ha bisogno meno che di ambiguità e di silenzi.

Arrivi tu…

Arrivi tu…

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In attesa del nove giugno, data in cui sbarcherà in Italia , facciamo un ripasso delle sue ultime dichiarazioni : Geroge W. dice che nel 2005 Al Zarquawi ha ordito tre attentati in America,sventati dalla prontezza della sua mirabolante intelligence.Dice anche che in Afghanistan dovremmo impegnarci di più e condividere il rischio da bravi alleati.D’Alema cui l’aria scocciata viene benissimo,gli ha risposto che da noi gli ordini li da il Parlamento.Guai però a parlargli di assemblee legislative,la sua pretenderebbe addirittura che si fissasse la data del ritiro dall’Iraq.

Da che pulpito

Da che pulpito

Montezemolo

Anche Luca di Montezemolo denuncia gli sprechi e l’enormità dei costi della politica con i toni e la determinazione dell’imminente discesa in campo (dicono).Anch’egli  recita il mantra : è scandalizzato per i funerali in Veneto,evoca il 1992 e auspica il premierato forte.Basta critiche all’Impresa, virtuosa,coraggiosa e intraprendente, le mirabolanti gesta della quale,hanno migliorato la vita dei cittadini senza gravare sulle loro tasche nemmeno di un centesimo.Come pure  insegnano vicende quali Cirio Parmalat e Telecom. (sobrio e pregevole, il bracciale rigido a torchon)

Cielo ! C’è l’antipolitica (innamorarsi del perfido Nicolas)

Cielo ! C’è l’antipolitica (innamorarsi del perfido Nicolas)

sarkontrolSull’antipolitica – ultimo divertimento in città – bisognerebbe dirla tutta e con coraggio.Prima di innamorarsi di Sarkozy – per esempio, che  in quattro e quattr’otto  sforna un governo dimezzando i ministri, con donne, esponenti di altra area e tutto , andrebbe ricordato che la Francia è una repubblica presidenziale e Sarko, per mettere a punto l’ideale e governativa compagine , al più,si è sentito con i suoi collaboratori più stretti.Mica come Prodi che per compiere la medesima operazione ha avuto da convocare  stati generali differenti e litigiosi, con quel che ne è conseguito in termini di marchingegni e spacchettamenti – dunque prima di innamorarsi di Nicolas, si diceva,sarebbe il caso di lasciar spaziare l’analisi ben oltre i costi della politica, tema divenuto improvvisamente di grande attualità e considerato causa dell’allontanamento dei cittadini dalla stessa.Non che il proliferare di scorte, autoblu, residenze istituzionali e casini di caccia, siano questioni da nulla e anche se si ha la sensazione che nel settore si tenda già al gossip (ieri è stato diramato un numero di autoblu spropositato ma poi ci si è accorti che nel novero erano compresi anche i camion dei pompieri) e non si parli mai di rimborsi elettorali, stipendi plurimi e buonuscite a managers che sfamerebbero un villaggio africano per dieci anni.La vera questione è un’altra.In definitiva per ridurre gli sprechi, basterebbe la volontà e una serie di buoni  provvedimenti.Sei mesi,forse un anno, basterebbero per vedere Casini valorizzare il bell’argentè, da un parrucchiere di fiducia – shampo, taglio e fatturina, regolando di tasca,mancia ragazzi ! e via come il vento a farsi intervistare dalla tele con un privilegio in meno e un po’ di dignità in più. Il motivo per il quale i cittadini si allontanano dalla politica ( ma è più fondata e grave la lettura secondo la quale sia la politica ad essere infinitamente distante dal paese reale) è il riproporsi, anno dopo anno,governo dopo governo delle stesse identiche problematiche senza che nessuno vi ponga rimedio.Per esempio è apparentemente ignoto il motivo per cui Di Pietro e Pecoraro Scanio litighino da ben dieci anni sulla variante di valico appenninica.Ciò significa, non solo che la questione è rimasta inevasa e che gli stessi soggetti che interloquivano due governi fa , sono tornati a ragionare sulla stessa questione ma che nemmeno  l’intervallo in cui la destra s’è insediata al governo,ha potuto nulla.Ancora ci trasciniamo,  mantenendolo inalterato, il problema dello smaltimento dei rifiuti in Campania con gran dispiego di mezzi governativi e protezione civile : le tiritere sono sempre le solite ma i sacchetti si accumulano, stagione dopo stagione, tra veti incrociati, impatto ambientale,ecoballe da smaltire senza che i mezzi opportuni siano stati predisposti e malavita ,in un mare di immondizia che suggerisce metafore fin troppo facili.Le difficoltà ci sono, ma pure gli anni di non governo del problema si sono accumulati rendendo via via la situazione sempre più difficile da affrontare.Possibile che non si sia ancora trovata la sintesi tra istanze ambientaliste,discariche e termovalorizzatori?Come viene sbrogliata altrove la matassa?Potrei continuare a oltranza ma bastano questi due esempi per capire che chiunque governi ha il dovere di esercitare il proprio diritto pienamente, senza che i ricatti degli interessi particolari o delle ideologie ne paralizzino l’operato.Prima di togliere il barbiere a Casini, sarebbe il caso di procedere ad una seria riforma elettorale poichè non è Sarkozy che c’innamora ma il sitema politico che gli consente di governare assumendosene la piena responsabilità.Per fare questo, non c’è bisogno di repubbliche presidenziali ne’ di cedere a tentazioni autoritarie,basterebbe alzare la soglia di sbarramento a limiti accettabili.Poichè si vuol aver rispetto e dare voce alle minoranze ma non si può più tollerarne, il potere di veto.Nelle more, la casta potrebbe cominciare a privarsi di qualche privilegio  aspettando che un’etica rinnovata, imponga una severa cura dimagrante all’ intero Apparato a partire dal perfetto quanto inutile  bicameralismo, passando per la riforma della Pubblica Amministrazione,sostando quel tanto che basta per razionalizzare le spa a partecipazione pubblica.Se lo facessero saremmo lieti di lasciar loro barbiere e buvette.