Omicidio volontario oggettivamente politico

Omicidio volontario oggettivamente politico

E’ l’accusa formulata a carico di Luis Mario Lozano ed è determinata dal ruolo che Nicola Calipari ricopriva al momento della sua uccisione ,cioè quello di massimo rappresentante dello Stato Italiano,impegnato, per conto della presidenza del Consiglio in un ‘operazione di contrasto al terrorismo  (il tentativo di liberare la giornalista Giuliana Sgrena).A tutti gli effetti l’azione di Lozano è considerata contro lo Stato Italiano,di qui discende l’oggettivamente politico dell’accusa.Il processo sarà celebrato il 17 aprile nell’aula bunker del carcere di Rebibbia ma Lozano non ci sarà.La Procura di Roma in realtà, non ha potuto nemmeno dar luogo alla più banale delle procedure : l’accertamento d’identità,poiché il Governo degli Stati Uniti ha sempre respinto il trasferimento in Italia dell’Imputato.Come se non bastasse, secondo il Dipartimento di Giustizia di Washington, il caso è chiuso, ce lo hanno fatto sapere aggiungendo,bontà loro, che nessun’altra informazione sarà fornita al Governo Italiano.Per loro l’unica inchiesta valida rimane il rapporto del Multi National Corps Iraq,il documento del gruppo d’indagine congiunto.Per la Terza Corte d’Assise di Roma invece la partita è apertissima  e vista l’imputazione di omicidio volontario (ha sparato per uccidere),i giudici cercheranno di capire se esistano responsabilità “superiori” cioè se Mario Lozano abbia ricevuto l’ordine di rimanere al chek point 541 oltre l’orario consentito, anche dopo, ciò che l’ambasciatore John Negroponte diretto all’aereoporto di Baghdad ,motivo per cui era istituito il posto di blocco,fosse passato.Curiosa circostanza,oltretutto contraria a tutte le regole d’ingaggio.Stendiamo un velo pietoso  sull’operato del  Multinational Corps Iraq che di “multi” aveva ben poco,essendo il ruolo  di partecipazione alle indagini degli italiani piuttosto sfumato,praticamente ci hanno fatto fare gli osservatori mentre interrogatori e rilievi sono stati tutti svolti da funzionari USA (vedi restituzione dell’auto su cui viaggiava Calipari dopo due mesi).Stendiamo un altro velo pietoso sulla pesante violazione di diritto internazionale per il quale l’omicida di Nicola Calipari morto in territorio straniero non avrebbe potuto essere giudicato da uno Stato Terzo (gli USA) e sorvoliamo anche sull’ultimo cambio(dieci giorni fa) di Presidente di Corte d’Assise.Accontentiamoci di qualche pronostico….facciamo…Omicidio colposo, che salva capra e cavoli garantisce l’incolumità del soldato che verrebbe in quel caso arrestato solo se mettesse piede nell’area  Schengen?Che metterebbe al riparo da ogni calunnia il Dipartimento di Stato che è stato comunque citato al processo dai legali della Sgrena per rispondere in solido se l’accusa di omicidio volontario fosse confermata? Vediamo chi scommette…

Nota : Resta inteso che io considero Lozano vittima della guerra.Un ispanico che si arruola in cambio del permesso di soggiorno o di una vita migliore non può essere colpevole

15 pensieri riguardo “Omicidio volontario oggettivamente politico

  1. no diranno che la macchiana andava a velocità sostenuta e che non si è fermata all’alt.Impossibile dimostrare il contrario perchè hanno manomesso l’automobile…figurati se un “Liberatore” ha una defaillance seppure di un attimo.La tesi è che ha fatto bene a sparare

  2. ..lo scrissero anche, la famosa relazione dei multi …niente così dice.Gli americani non rispettano mai i trattati internazionali…

  3. mi pare che l’avvocato difensore (Taormina non ha colleghi solo sottoposti) sia stato sostituito ma Gargani è fratello del responsabile della giustizia di FI e avvocato di Berlusconi nel caso Pecorelli.Tutti grandi amici di Bush

  4. una inutile sceneggiata, tanto per spendere un altro po’ di soldi dei contribuenti? Tanto c’è il tesoretto.

  5. Il tesoretto è MIO muahahahaha (risata malefica)

    Comunque sono pienamente d’accordo che lui sia una vittima: e credo l’oggettività politica nasce dall’effetto di quegli spari, non dalla causa.

    Resta però una oggettività, della quale sarebbe doveroso caricare delle eque responsabilità Lozano e coloro per cui ha prestato lavoro, ma le premesse che indichi sono a dire poco deprimenti.

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