Ragazza Triste ( épater les bourgeois)
All’epoca non si sarebbe mai sognata di destare scalpore con storie di compiti svolti a casa di Peggy Guggenheim o di frequentazioni illustri nel salotto di Venezia, rifriggendo le solite cose: l’affabilità di Roncalli, i silenzi di Pound ,il dialetto di Baseggio. Men che meno le sarebbe passato per la testa di elogiare l’educazione severa che allora s’impartiva alle ragazze di buona famiglia – pianoforte, danza e bonnes manières – tutta roba che, se aveva un pregio, era quello di spingerne più d’una a ribellioni epocali ,definitive e senza recuperi. Quanto ha avuto cura di nascondere, nel corso del tempo, oggi mostra con orgoglio e un tantinello d’enfasi ed essendo cambiato radicalmente, il concetto di trasgressione, racconta con civetteria l’annedottica sull’avarizia dei multimiliardari made in USA (anche Paul Getty aveva un telefono a gettone in casa, embè?). Strambelli, in tour per promuovere i suoi memoires scritti in tandem con tale Cotto, offre di sè l’immagine un po’ trita di quella che passano gli anni, i governi e i cataclismi , rimane sempre uguale a se stessa.Una che – imboniscono i presentatori – ha cantato Brel e Léo Ferré (un paio di brani , i più orecchiabili),che non ha voluto figli perchè ciò contraddice l’essere artisti (e Picasso? E Chaplin?) ha fatto la navigatrice solitaria (con Soldini ) e tre giorni a Rebibbia per droga (modica quantità,uso personale,robetta leggera).Insomma uno stereotipo bello e buono ma triste, un ricordo lontano di quel che fu : una cantante piacevolmente commerciale con uno stile tutto suo.Piuttosto che esibire il mascherone biascicando di età biologica , non sarebbe stato meglio un Patty Pravo Platinum e via..?
16 pensieri riguardo “Ragazza Triste ( épater les bourgeois)”
però, concorderai, rimane una grande gnocca…o no?
Mi pare un buon post.
Io, personalmente, non le perdono, la pessima interpretazione di “Perfect day” di Lou Reed
Iole
Mi sono persa “perfect day” e pur concordando sull’aspetto esteriore,(cosa che però su di me ha scarso appeal) mi domando che necessità c’era di scrivere le memorie rivalutando un universo che non è meno piccolo borghese solo perchè ci sono Guggenheim o Pound…
principalmente è antitetico al personaggio che lei si è creata, a partire dal Piper. Ora mostra i suoi fantasmi appesi ordinatamente negli armadi.
A me ha fatto molto ridere Bruno Lauzi che parla così di Patty Pravo nel suo libro autobiografico, Tanto domani mi sveglio:
Non sarà dunque fine parlare male dei colleghi, ma quando una si rifiuta di lavorare con te perché ‘l’oroscopo è infausto’, ammetterete che una bella pedata nel culo è quel che ci vuole! Ecco come nasce il ‘Progetto Patty Pravo’.
ad un certo punto bisogna rassegnarsi e nel suo caso compiacersi che un pubblico particolarmente ingenuo e un contesto che era quel che era, le abbia consentito di diventare un “personaggio”.Questo recupero delle buone cose di pessimo gusto mi sembra molto di maniera e fuor di luogo.Un’educazione severa già ti si appiccica addosso,ci manca solo mettersi a celebrarne i riti e le ipocrisie.Magari qualcuno ci crede pure.
L’ho trovata imbarazzante, Sed, anacronistica e drammaticamente banale. Che pena molti “rivoluzionari” di allora, sentiti oggi…
concordo… imbarazzante e’ la parola giusta
@samuelesiani, rivoluzionari chi? La Strambelli? -povera stella-
Iole
In effetti la Strambelli s’è adoperata appena nell’arte di scandalizzare i borghesi in epoca di prerivoluzione sessuale. Quel che, per l’appunto, imbarazza oggi, è la totale mancanza di senso del ridicolo nel proporsi “simbolo”.De che..? non s’è capito.
OT: magari lo sai già, ma…è morto Liedholm….sono dispiaciutissimo.
si l’ho saputo mezz’ora fa ..dispiace molto anche a me…
dolcissima Patty Pravo…
stef
Già, dolcissima Patty Pravo, tu hai detto questo, vero Sed?
scusate, sembra ineducato se dico che a me è sembrata una vecchia rincoglionita? Tipo la vecchia nonna che racconta i suoi ricordi lontani tra lo sbuffare del nipotame annoiato?
Tempo fa la sentiì in un’intervista affermare con assoluta convinzione: io sono una musicista!
La ragazza del Piper è davvero fuori…
beh è una cantante…dovrebbe contare la voce,l’interpretazione,la scelta dei testi…se fossero importanti le inclinazioni caratteriali, dovrei segare tutti i dischi di Maria Callas, poveretta.
Magari qui era in questione la necessità di una sua autobiografia e la capacità innata di alcuni di essere sulla cresta dell’onda con qualunque vento ovvero di calibrare le proprie esternazioni a seconda di come cambia il vento.
Non è che quand’era giovane fosse così presente a se stessa,Jenè,diciamo che parlava di meno e soprattutto NON scriveva.