Mi piace stare sola

Mi piace stare sola

Nello spazio entro i confini stabiliti,  tra  Moro  perchè non  moro  a Morirò d’amore,  si articola  l’esperienza artistica di Giuni Russo. Concetto questo assai bene espresso nel docufilm Giuni Russo. La sua figura, da madre Emanuela della madre di Dio,carmelitana scalza e amica di Giuni. In meno di venti brani scelti dall’intero repertorio (inclusa Un’ estate al mare e Smoke in your your eyes , dunque rispettando anche il versante apparentemente più commerciale ) montati in ordine  acronologico (ma ciascuna interpretazione contiene in sè una piccola cronologia essendo a sua volta, un collage di immagini di diversi concerti), questa pregevole iniziativa curata da Franco Battiato, ci racconta Giuni studiosa, autrice, sperimentatrice, cantante in cima alla hit per una sola stagione, tuttavia mai sottomessa alle regole di mercato, quindi Libera da tutti i lacci che soffocano creatività e talento e impediscono di essere davvero padroni della propria arte . E sola .Come si conviene a chi nella severità esistenziale trova il suo modo, il suo stile.

Giuni Russo la sua figura è un docufilm di Franco Battiato prodotto da Radiofandango

2 pensieri riguardo “Mi piace stare sola

  1. Al cinefestival LGBT di Torino, dedicato anche a Giuni Russo, nella serata conclusiva Lene Lovich ha cantato, appunto, Moro perché non moro. Per essere un personaggio così “particolare” era molto emozionata e timida. Ma forse te l’avevo già detto.

    PS Moro perché non moro (in duetto) è un vero sballo. Roba che manda via i cattivi penzieri!

  2. Giuni Russo ha pubblicato una quantità industriale di raccolte, la discografia è assai più scarna, il che vuol dire che un’interesse lo suscitava eppure ha dovuto combattere tutta la vita con i discografici a cominciare dalla celebrata Caterina Caselli…

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