Meno. Più. Ma anche
Più italiani, meno americani. Più film e meno tappeti rossi. Meno budget e più facilitazioni per il pubblico…e così di seguito. Mai nessuno che si prenda la briga di tirare in ballo..chessò.. più qualità, più innovazione, più sperimentazione, meno mercato, indipendentemente da tutto il resto.
Aspettando il Festival – non chiamatela Festa che altrimenti Rondi s’avvilisce – è tutta una cantilena di più e di meno, tanto per ribadire che con la cultura ci sanno fare pure loro e che questa è la rivincita del nuovo corso sull’ancien régime filohollywoodiano, dei salotti, delle terrazze e dei panem et circenses .
Speriamo che per estensione, non utilizzino l’ incremento nelle prevendite come riprova dell’imbarazzante consenso di questo governo.
Ciò detto, il premio alla carriera sarà consegnato ad Al Pacino, mentre il pubblico incontrerà nell’apposita sezione Cronemberg, Cimino, Mortensen più la strana coppia Verdone – Servillo. Domani, data d’inizio del festival vero e proprio – stasera cerimoniali e festa di popolo sotto l’ambasciata Brasiliana a Piazza Navona – invece della solita superproduzione internazionale di rito un po’ dappertutto nei cinefestival – sarà Maria Sole Tognazzi con il suo L’uomo che ama ad aprire le danze. Conferito dunque il necessario tocco di discontinuità alla manifestazione, le proiezioni che si presumono più interessanti, sono stipate nella sezione l’Altro cinema già Extra che ha mantenuto la stessa gestione tecnico-artistica delle precedenti edizioni. Ma di questo e di quanto ci sarà di bello da vedere, sarà dato conto nei giorni prossimi.
Quest’anno c’è un maggiore radicamento nel cinema di casa nostra ha dichiarato il sindaco Alemanno
mentre Gianluigi Rondi ha detto l’italianità non è mai stata una mia idea per questa che è una manifestazione internazionale
Mettetevi d’accordo.