Forever young
Si scriverà nei prossimi giorni di Fernanda Pivano – che aveva l’inglese nel sangue – delle sue traduzioni : il Grande Gatsby, Addio alle armi, Antologia di Spoon River, Non si fruga nella polvere, l’Urlo, Sulla strada ed altre ancora, della sua infaticabile attività di critico, autorevole e – rarità – sempre disponibile a capire e sostenere le opere dei giovani e nuovi scrittori.
Personalmente a Nanda Pivano devo l’opera di Bret Easton Ellis, sei libri da perdere la testa, nei quali non a torto, aveva riconosciuto l’eredità di Faulkner, di Hemingway e di Scott Fitzgerald. Ma soprattutto di lei ho sempre apprezzato la capacità di entusiasmarsi e di trasmettere entusiasmo, un tratto inossidabile, resistente al tempo e agli eventi, come quel suo essere sempre pronta ad abbracciare della vita, ogni possibile aspetto.
Eternamente giovane, si dice che fu proprio lei a introdurre in Italia quella canzone di Bob Dylan. Non so se sia vero, so solo che niente avrebbe potuto somigliarle di più.
Nell’illustrazione del Corriere della Sera con Peter Orlovsky, Allen Ginsberg e Gregory Corso
2 pensieri riguardo “Forever young”
***Passavo sotto Staglieno proprio venerdì, il giorno dei funerali, di ritorno dal mare.
Ho pensato che quando ho letto per la prima volta il suo nome, avevo circa 20 anni ed avevo acquistato l’ edizione Einaudi dell’ Antologia di Spoon River!
Uno dei libri cui sono maggiormente affezionata.
Sì, una sempre giovane!
Aveva una biblioteca da svenire, testi rari, autografi, dediche etc. Una meraviglia.
Alla fine degli anni 70 venne ad abitare a Roma, era terrorizzata all’idea che i suoi libri andassero a finire un po’ qua un po’ là.
Il Comune – c’era Ugo Vetere – cercò uno spazio ma poi… il PCI perse il comune e arrivarono i lanzichenecchi con i loro secoli bui ( altro che Alemanno) Tognoli a Milano si mostrò disinteressato …e meno male che prese tutto in carico Benetton che istituì un fondo.