Avant de partir ( n’oublie pas, tu es là pour travailler )
Pensando a François Truffaut che cinquanta anni fa con Les quatre cents coups vinceva la palma d’oro inaugurando ufficialmente una stagione rivoluzionaria per il cinema mondiale , comincia anche quest’anno la caccia ai tesori del Marchè du film .
I film in catalogo sono circa 9600 – alla faccia della crisi che però da che mondo è mondo, svuota le tasche e riempie le sale – il che rende le 16 proiezioni al giorno del programma ufficiale che vede impegnati oltre 4.000 giornalisti – sempre a lamentarsi – praticamente una passeggiata di salute.
Dunque un breve periodo di assenza da queste pagine . Sperando di riportare a casa il risultato. Avec un peu de cul, come dicono da quelle parti.
A bientôt.
La foto de le tapis rouge – guai a chiamarlo red carpet – è da Libération come pure la raccomandazione tra parentesi contenuta nel titolo del post…
13 pensieri riguardo “Avant de partir ( n’oublie pas, tu es là pour travailler )”
Buon viaggio, mia cara, a presto.
E speriamo di tornare a “VINCERE”
Bon voyage, Sed, aussi de ma partie! Ritorna col tuo solito carnet di film …da consigliare! ;-))
Mi attirano “El abrazo roto” di Almodovar e quello di Coppola..
Almodovar ha fatto un film parlatissimo piuttosto bello. Ma non come Volver.
Coppola un lavoro sperimentale manco avesse 12 anni. Vedrai che piglio.
Campion perfettissima, Tarantino scatenato, Von Trier geniale e Bellocchio al meglio del meglio. Johnny Halliday una rivelazione
Recinzioni nei giorni prossimi.
io ricordo Halliday nell’Uomo del treno, il bel film di Leconte e lo trovai davvero bravissimo.
Ho visto Vincere e credo che Bellocchio abbia fatto centro con questo film.
La gente usciva dalla sala senza fiatare
Beh qui è molto bravo e soprattutto il film – Vendetta – è di quelli con i controcavoli – scelto dai Cahiers per la copertina, celebrato più di Resnais, con un articolo adorante.
Con Bellocchio la stampa si è comportata malissimo, salvo poi ritrattare. Facevano meglio a guardare con attenzione il film.
Filippo Timi è straordinario. Ma come cappero ha fatto a recitare in quel modo, dato che è balbuziente?
Prchè quando recita non balbetta ( e nemmeno quando parla francese) si vede che è un fatto di concentrazione
nel film di Ozpetek però balbettava.
P.S.: sei tornata?
si sono tornata stamattina, sono stravolta
e ce credo. Ancora non li somministrano via flebo i film?
ma non per i film in sè, c’è una caciara da quelle parti che ti stanca pure se non fai nulla.
Ed è ovunque. Io stavolta ho preso alloggio a qualche chilometro almeno per dormire. Dopo due giorni ho saputo che anche i Brangiolini e Sharon Stone avevano fatto la stessa pensata.
Ieri per uscire dal parcheggio ci ho messo mezz’ora.
a sentirti Venezia sembrerebbe un paradiso
Da noi è meno organizzato e le strutture sono insufficienti.
Poi non c’è punto di mercato il che significa, anche se le contrattazioni avvengono lo stesso, meno affluenza.Non so ancora quest’anno ma lo scorso il Marchè ha visto diecimila operatori più i loro clienti, gli staff e il resto.
(Filippo Timi credo balbettasse in “un giorno perfetto” per esigenze di copione)