You know somethin’, Utivich? I think this might just be my masterpiece.

You know somethin’, Utivich? I think this might just be my masterpiece.

 


Poi dice che gli ci sono voluti dieci anni – inframmezzati, nei ritagli di tempo, dalla realizzazione di due cosucce del tipo  Kill Bill e Grindhouse, per portare a termine questo film .

E ti credo. Prima tira giù dagli scaffali la Cineteca di Babele sana sana, poi scrive a mano, subito dopo copia ( con un solo dito) il tutto su di una Smith Corona dei fine ’90 ( memoria sì, ma corta, deve stampare ogni volta la pagina )….

Ma tutta questa semicatastrofe d’imperizia e di stravaganza dei mezzi,  sostiene Tarantino, è una vera salvezza, perchè la scrittura è torrenziale e i personaggi tendono ad andarsene per conto proprio. E quale migliore opportunità per limare, scremare, tagliare se non l’essere privi del copia – incolla? Se lo dice lui. Alla fine del decennale strambuglione, questo è quanto :

Dimenticate il soldato Ryan per spostarvi nel solco infinitamente più avvincente della Spia di Damasco di Anche i boia muoiono della Grande Fiamma, di Duello al sole, di tutta la fantasmagorica produzione di propaganda nazi, dello spaghetti western, di Quel maledetto treno blindato di Castellari. E così tra Cannoni di Navarone e  Sporche dozzine, badando bene di non  dimenticare Lubitch, ne’ Leone, ora mescolando ora agitando l’infinità d’ingredienti,  avrete solo una piccola idea di cosa possa essere il fenomenale  Inglorious Basterd, film porno kosher o maccheroni combat, come è stato catalogato. E dato che fare secchi i nazisti come meritano, cioè con ogni mezzo di cui uno è recuperarne lo scalpo con la mazza da baseball, pare sia meglio del sesso e che il cinematografico dilagante Made in Italy,non occhieggia, ne’ sfuma, il racconto c’è.

Ma non si pensi al centone delle citazioni più o meno raffinate. Nessuna civetteria cinefila, nessuna frivolezza. Qui semplicemente si rifà la storia, si costruisce la Strategia della Paura per annientare il nemico, si ordiscono complotti in cinema parigini, si rappresenta finalmente la vendetta ebraica – non a caso a Tel Aviv il pubblico è andato in visibilio – si fanno morire i cattivi – Hitler, Goebbles, Goering – tutti insieme e  in un sol colpo. Prima la trappola della Premiere del film di regime, poi il rogo – vero, con tanto di lievi ustioni per gli attori –

Che dire. Null’altro se non che questo film, perfetto nella sua meticolosa stramberia risulta essere un lavoro di gran pregio. Da Stolz der Nation il film – nel film – di propaganda, veramente realizzato e tale da poter piacere al Reich, agli attori incredibili, all’idea dei cinque capitoli – compreso prologo ed epilogo – ognuno con uno stile diverso. Ne’ morale, ne’ politicamente corretto – avverte l’autore – poichè queste non sono le priorità. Ma poi esce fuori lo stesso un film politico di prim’ordine – e lui, quello che scrive con un dito solo, lo sa molto bene – .

(The masterprice cui allude il titolo del post è la svastica che Raine- Pitt disegna affondando il coltello  nella fronte del perfido nazista fino al cranio. Applausi a scena aperta, in molti cinema della capitale)

Bastardi senza gloria è un film di Quentin Tarantino del 2009, con Brad Pitt, Mélanie Laurent, Christoph Waltz, Eli Roth, Michael Fassbender, Diane Kruger, Daniel Brühl, Til Schweiger, Gedeon Burkhard, Jacky Ido. Prodotto in Francia, Germania, USA. Durata: 153 minuti. Distribuito in Italia da Universal Pictures

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